Pallavoliamo Febbraio 2015 | Page 113

dopo un percorso fatto di scelte, anche un po’ sofferte, ma che denotano una grande fedeltà a se stessa. Alessandra è figlia proprio di questa terra: conosce la pallavolo mentre frequenta la suola primaria, a Casei Gerola, ma poiché tra le pallavoliste in erba era la più piccola, viene raramente coinvolta negli allenamenti, quelli veri, destinati alle bambine più grandi. Così decide di tuffarsi in piscina, ma la scintilla non si spegne, e a 13 anni Alessandra ci riprova: “Mi piaceva davvero la pallavolo, e ho cercato una società che mi permettesse di coltivare questa passione”. Aiutata dal papà – con un passato nel mondo del calcio da giocatore e da dirigente – Alessandra trova Sannazaro, con la quale gioca l’Under 13 e nella stagione successiva la seconda divisione. Giocare con compagne più grandi d’età sarà un po’ la costante del suo periodo “giovanile”, esperienza utile ma all’inizio un po’ difficile, perché se c’è una cosa che emerge nettamente dal racconto di Alessandra, è che il rapporto umano nella vita sportiva è una elemento fondamentale nella riuscita del percorso di un’atleta. “A Sannazaro ho anche avuto la possibilità di giocare titolare, in seguito agli infortuni di alcune mie compagne, e questo mi ha aiutato a prendere sicurezza perché vedevo che riuscivo a mettere in pratica in partita ciò che imparavo giorno per giorno in allenamento. Anche la fiducia di allenatori e dirigenti – tra cui Giorgio Gallina, il presidente, non posso non citarlo! - mi ha fatto partire con il piede giusto. Ma ciò che mi ha fatto crescere di più e più in fretta è stato staccarmi dai campionati Under per giocare con e contro ragazze più grandi ed 113