Pallavoliamo Febbraio 2015 | Page 103

alternino senza sosta. Nell’arena centrale la rete da pallavolo appare e scompare in alternanza con gli allenamenti della pallacanestro, mentre negli spazi secondari le arti marziali la fanno da padrone. “La nostra casa è bellissima e sicuramente ha contribuito a spingerci negli anni a voler crescere con l’attività”, analizza il presidente Landonio. La serie A2 si giocò ancora con l’assetto originario fatto di due campi affiancati e un’unica tribuna, mentre da alcuni anni il palazzetto ha la nuova strutturazione ad ampia area di gioco unica e tribune su tre lati per 1600 posti a sedere, un impianto impegnativo per una B1, in cui la società sta studiando il modo di migliorare costantemente l’esperienza complessiva dell’assistere a una partita per tifosi e spettatori. Bandiera della società è la formazione di B1 allenata da Giordano Maiocchi, classe 1979 ma già con un curriculum corposo di panchina e da 12 anni a Castellanza. Di loro si parla come delle “streghe” e il nomignolo ha una storia curiosa, che rievoca Steve Pozzi: “Risale al primo anno di A2 con Bianchini: avevamo una rosa ridottissima, per cui il tecnico inventò il sistema di coprire alcuni spazi di rete per simulare il muro con delle scope. Nel tempo, cominciarono a disegnare dei volti sopra quelle scope e uno di essi fu un viso di strega. Da lì la cosa prese piede e quando un anno battemmo a sorpresa la prima in classifica il commento fu che li avevamo stregati. Adesso è l’appellativo diffuso per tutte le nostre formazioni e anche le più piccole vi si identificano”. E i “sortilegi” continuano a risultare efficaci: Maiocchi prende la panchina in B2 al terzo momento di rifondazione sopra ricordato e, dopo un torneo di assestamento, la scorsa stagione 103