alternino senza sosta. Nell’arena centrale la rete
da pallavolo appare e scompare in alternanza
con gli allenamenti della pallacanestro, mentre
negli spazi secondari le arti marziali la fanno
da padrone. “La nostra casa è bellissima e
sicuramente ha contribuito a spingerci negli
anni a voler crescere con l’attività”, analizza
il presidente Landonio. La serie A2 si giocò
ancora con l’assetto originario fatto di due campi
affiancati e un’unica tribuna, mentre da alcuni
anni il palazzetto ha la nuova strutturazione ad
ampia area di gioco unica e tribune su tre lati per
1600 posti a sedere, un impianto impegnativo
per una B1, in cui la società sta studiando il
modo di migliorare costantemente l’esperienza
complessiva dell’assistere a una partita per tifosi
e spettatori.
Bandiera della società è la formazione di B1
allenata da Giordano Maiocchi, classe 1979 ma
già con un curriculum corposo di panchina e da
12 anni a Castellanza. Di loro si parla come delle
“streghe” e il nomignolo ha una storia curiosa,
che rievoca Steve Pozzi: “Risale al primo anno di
A2 con Bianchini: avevamo una rosa ridottissima,
per cui il tecnico inventò il sistema di coprire
alcuni spazi di rete per simulare il muro con delle
scope. Nel tempo, cominciarono a disegnare dei
volti sopra quelle scope e uno di essi fu un viso
di strega. Da lì la cosa prese piede e quando un
anno battemmo a sorpresa la prima in classifica
il commento fu che li avevamo stregati. Adesso è
l’appellativo diffuso per tutte le nostre formazioni
e anche le più piccole vi si identificano”.
E i “sortilegi” continuano a risultare efficaci:
Maiocchi prende la panchina in B2 al terzo
momento di rifondazione sopra ricordato e, dopo
un torneo di assestamento, la scorsa stagione
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