Tecnologie e produzione · TECHNOLOGIES AND PRODUCTION
creano tra l’abitato originario, l’insediamento funzionale e il territorio nella sua
accezione più ampia, viene espresso da una figurazione basata sul rapporto
compositivo della terna punto-linea-superficie. Gli scopi, raggiunti, erano, infatti:
- evitare che il nuovo intervento, ponendosi in maniera antagonista con I’antico
borgo, soffocasse I’antico, apparendo, contemporaneamente, come una
presenza estranea e disorganica nel contesto territoriale;
- superare e risolvere la dinamica perversa per cui, paesaggisticamente,
I’insediamento funzionale esubera, in termini di superficie, I’antico borgo,
assurgendo a elemento deuteragonista.
Questo risultato, come confermato sopra, è dovuto all’approfondito studio tipologico
relativo ai manufatti architettonici. II punto, ovvero la torre, elemento statico che,
più “lontano” dall’abitato, riequilibra a nord-est la composizione territoriale, senza
diminuire la centralità del parco. Al di là di un’ipotetica diagonale viene disegnato
l’elemento della linea: questo elemento, in combinazione con I’operazione di
ricucitura e compattazione dell’antico borgo con gli interventi allocati a ovest, verso
Milano, ottenuta attraverso la riproposizione della tipologia del muro abitato, si
impegna a risolvere il processo di sintesi del rapporto tra il tessuto traumatizzato in
comparazione con il progetto di tessuto di espansione.
La linea, elemento dinamico per definizione, lega e, contemporaneamente,
diminuisce I’impatto superficiale dell’insediamento funzionale degli anni Settanta.
Certo questo obiettivo non sarebbe raggiunto senza la necessaria opera di ricucitura
degli spazi interstiziali con il parco della Media Valle del Lambro. L’antico borgo
e il parco diventano, in questa maniera, il terzo termine della terna “punto-lineasuperficie”, riacquistando quella centralità compositiva, perduta con le costruzioni
dell’insediamento periferico della città di Sesto, eliminando I’antinomia derivante dal
rapporto antagonistico tra antico borgo e insediamento funzionale. Fondamentale,
in questo contesto, anche il sapiente e difficile lavoro intorno al concetto di mimesi
architettonica. Era, infatti, importante evitare il semplicistico mimetismo edilizio,
trovando una soluzione di composizione paesistico-territoriale che superasse la facile
operazione di occupazione edilizia delle aree disponibili, mitigata, magari, in seconda
istanza da operazioni di celamento visivo posticce. È la stessa diversa e bilanciata
strutturazione linguistica delle tre aree scelte dal progetto, attraverso il differente
studio tipologico (zona permeabile a est e zona di ricucitura del borgo a sud-ovest),
che porta il nuovo intervento a fondersi con il contesto esistente e, al contempo, è lo
stesso intorno del parco, attraverso le zone di permeabilità individuate, che penetra
nell’edificato e ne mitiga il, pur non lieve, impatto sul paesaggio.
Rapporto contesto-progetto/Rapporto infrastrutturale
Da ultimo un breve richiamo alle ricadute infrastrutturali del nuovo ampliamento.
Il nuovo intervento si propone un aumento delle funzioni di residenza, rispetto a
quelle esistenti. Questa implementazione non avrà alcuna ricaduta sulle:
- infrastrutture viarie del territorio circostante; soprattutto per la previsione
di tutta una serie di nuove strade progettate per drenare sia il traffico già
esistente, che quello di nuova creazione;
- organizzazione della raccolta dei rifiuti determinata anche dalla nuova costruzione;
- fruizione delle riserve idriche del comune. In questo caso, però, grazie anche alle nuove
infrastrutture previste dal PII non prevediamo grosse difficoltà rispetto all’esistente.
Da questo punto di vista, quindi, possiamo confermare che il progetto non prevede
nessun aumento di squilibri di alcun tipo rispetto alla attuale normale gestione
dell’amministrazione pubblica locale.
84 paesaggio urbano 3.2013