una zona fondamentale per la creazione del Parco della Media Valle del Lambro,
presenta le caratteristiche per diventare la vera e proprio cerniera tra la periferia
milanese e quella sestese collegandosi direttamente con il parco Adriano a sud;
- al centro di queste due, vero perno dell’intervento, c’è il parco urbano inteso
come punto focale dell’intervento di ricucitura delle diverse aree limitrofe.
È importante sottolineare come, in questo caso, si è voluto ribaltare l’approccio classico,
in cui erano gli edifici a creare la ricucitura tra i vari lacerti urbani, scegliendo, al
contrario, il parco come elemento centrale di questa operazione. Gli edifici diventano
in questo caso l’oggetto necessario per permettere all’edificato esistente e limitrofo di
penetrare all’interno del parco. Di qui la scelta strategica dell’approccio progettuale
indirizzata volutamente verso soluzioni che consentissero di agevolare e favorire il
cittadino a entrare direttamente nel parco sia dal semplice rapporto visivo che da
quello più pratico e funzionale. Queste scelte si sono tradotte in una differenziazione
della tipologia architettonica a secondo del diverso rapporto con l’intorno.
Lungo Via Molino Tuono, la vecchia strada di campagna, su cui si affacciano
edifici monofamiliari, i quali hanno sempre goduto della vista delle piante
spontaneamente cresciute nella zona, si è optato per l’inserimento di edifici a
torre. La scelta di un elemento tipologico puntuale, arretrato rispetto al fronte
stradale, permetterà di raggiungere il doppio obiettivo, da una parte, di creare
degli spazi che, anche se privati (e.g.: giardini condominiali) vengano percepiti
come una continuazione del parco stesso, permettendo al verde di riattestarsi sulla
via, dall’altra di non inibire la visuale del verde da via Molino Tuono.
Lungo il lato ovest, invece, dove si affacciano i retri degli edifici periferici di Sesto,
il masterplan sottolinea l’importanza vitale di creare una nuova strada, a carattere
prettamente urbano, che si inserisce all’interno di un ripensamento organico
della viabilità di quartiere, ma che non si limiti, semplicemente, alla funzione di
parcheggio isolato e funzionale a residenze periferiche. Di qui la proposta dei
progettisti del masterplan di prevedere l’allocamento di più funzioni rivolte sia
al vicinato esistente sia ai nuovi residenti. La nuova arteria diventerà vitale nella
vita di quartiere e riattiverà un’attrazione positiva della zona sud-ovest di questa
periferia sestese, ridirezionandola verso l’antica Cascina Gatti, considerata il punto
focale dell’analisi dell’esistente. L’area residenziale, il parco urbano, insieme all’area
limitrofa al lato sud di Cascina de’ Gatti (la strada e la piazza antistante la chiesa)
diventano il luogo deputato per la proposta di uno sviluppo che rifletta sui criteri, le
performance e le finalità della sostenibilità degli interventi nelle aree urbane.
Lo sviluppo del tema della riproposta di un mix di funzioni (per esempio: negozi,
centri associativi, ricreativi e sportivi, centri per istruzione e la salute), che la
zona offre, oggi, in maniera marginale, risulta necessario per implementare e,
quindi in futuro, consolidare una miscela di funzioni che possano consentire un
facile accesso ai vari servizi locali. La parola chiave, in questo caso, è “locale”:
un’equilibrata offerta di funzioni facilmente raggiungibili (circa 10 minuti a piedi)
dall’abitazione, evitando di far entrare i cittadini in uno spazio che riproduca in
piccolo certi quartieri esclusivamente commerciali. Per questo motivo, insieme al
settore commerciale, è stato proposto l’inserimento di funzioni che puntano di
più al campo sociale, come l’asilo nido o le zone di aggregazione all’interno ed
all’aperto, siano esse zone gioco, o l’area antistante la piazza della chiesa.
All’interno della zona commerciale sarà creata una piazza coperta, la quale, aprendosi
verso la piazza della chiesa e Cascina Gatti, crea la possibilità di sviluppare una
cerniera tra più luoghi di “condensazione sociale”. Uno spazio urbano piacevole,
un luogo aperto al pubblico in cui sia affrontato il difficile rapporto tra pubblico e
3.2013
paesaggio urbano 79