Paesaggio Urbano 02.2013 | Page 41

Una trincea di ricerca scavata a San Carlo – collaborazione con R. Caputo, Università di Ferrara – ha rivelato che le fratture e i condotti di risalita delle sabbie liquefatte dal terremoto del 2012 hanno ripreso quelli attivati dal terremoto del 1570 all’interno dei sedimenti del fiume Reno. Il contiguo settecentesco Oratorio Ghisiglieri ha subito un crollo catastrofico, legato sia alla risposta sismica locale delle sabbie fluviali, sia all’intrinseca debolezza strutturale delle murature ad una sola testa di mattoni, con malte leganti povere (nella pagina accanto) A research trench – collaboration with R. Caputo, Ferrara – revealed that the 2012 coseismic liquefaction fractures reactivated structures generated by the 1570 earthquake. The nearby Oratorio Ghisiglieri church largely collapsed both because of the local seismic response of the fluvial sands and of the poor mechanical properties of the very thin brick walls (on the previous page) Danni del terremoto del 20 maggio 2012 che si sovrappongono a quelli del sisma del 17 novembre 1570, nell’arco trionfale e nella volta, interessata da deformazioni da compattazione differenziale. Le catene metalliche sono state qui collocate in più fasi, dopo il terremoto del XVI e hanno certamente contribuito a ridurre i danni sismici del 2012. Anche la presenza di un notevole spessore di argille organiche oloceniche sotto le fondazioni ha contribuito a contenere gli effetti locali del sisma (in basso) Seismic damage induced by the 2012 earthquake, on structures already affected by the 1570 seismic event and by severe structural deformation, induced by the differential compaction of mud. The metallic tie rods were emplaced between the two major earthquakes and helped in reducing the seismic damage levels. The thick Holocene organic rich clay muds also reduced the local effects of the seismic accelerations (below) Il contesto geologico della pianura alluvionale emiliana ha profondamente influenzato lo sviluppo storico dell’insediamento antropico e delle strutture architettoniche e quindi la risposta alle sollecitazioni sismiche degli edifici ed il livello di rischio a cui sono esposte le popolazioni. Le strutture geologiche sepolte hanno influito sull’insediamento umano, sia generando frequenti terremoti distruttivi, sia producendo forti gradienti spaziali di subsidenza che hanno a loro volta influenzato l’evoluzione idrografica. L’evoluzione deposizionale ha modellato l’allagabilità e l’efficienza del reticolo scolante, fattori cruciali per le attività umane in una pianura allagabile. In alcune zone, l’evoluzione sedimentaria era sostanzialmente terminata all’atto dell’insediamento urbano, come in parecchie aree pedecollinari, ad esempio nel caso di Bologna, ma anche in aree poco subsidenti di bassa pianura, corrispondenti ad anticlinali sepolti sismogenici, come fra Bondeno, Mirandola e Concordia sulla Secchia. Ma in gran parte della pianura emiliano-romagnola, l’evoluzione idrografico-deposizionale ha continuato ad essere molto attiva anche in tempi storici. Già nella fascia della Via Emilia, città romane come Modena (Mutina) e Reggio Emilia (Regium Lepidi) 2.2013 paesaggio urbano 39