Una trincea di ricerca scavata a San Carlo – collaborazione
con R. Caputo, Università di Ferrara – ha rivelato che le fratture
e i condotti di risalita delle sabbie liquefatte dal terremoto
del 2012 hanno ripreso quelli attivati dal terremoto del 1570
all’interno dei sedimenti del fiume Reno.
Il contiguo settecentesco Oratorio Ghisiglieri ha subito un crollo
catastrofico, legato sia alla risposta sismica locale delle sabbie
fluviali, sia all’intrinseca debolezza strutturale delle murature
ad una sola testa di mattoni, con malte leganti povere
(nella pagina accanto)
A research trench – collaboration with R. Caputo, Ferrara –
revealed that the 2012 coseismic liquefaction fractures reactivated
structures generated by the 1570 earthquake.
The nearby Oratorio Ghisiglieri church largely collapsed both
because of the local seismic response of the fluvial sands
and of the poor mechanical properties of the very thin brick walls
(on the previous page)
Danni del terremoto del 20 maggio 2012 che si sovrappongono
a quelli del sisma del 17 novembre 1570, nell’arco trionfale
e nella volta, interessata da deformazioni da compattazione
differenziale. Le catene metalliche sono state qui collocate
in più fasi, dopo il terremoto del XVI e hanno certamente
contribuito a ridurre i danni sismici del 2012.
Anche la presenza di un notevole spessore di argille organiche
oloceniche sotto le fondazioni ha contribuito a contenere
gli effetti locali del sisma (in basso)
Seismic damage induced by the 2012 earthquake, on structures
already affected by the 1570 seismic event and by severe structural
deformation, induced by the differential compaction of mud.
The metallic tie rods were emplaced between the two major
earthquakes and helped in reducing the seismic damage levels.
The thick Holocene organic rich clay muds also reduced the local
effects of the seismic accelerations (below)
Il contesto geologico della pianura alluvionale
emiliana ha profondamente influenzato lo sviluppo
storico dell’insediamento antropico e delle strutture
architettoniche e quindi la risposta alle sollecitazioni
sismiche degli edifici ed il livello di rischio a cui
sono esposte le popolazioni. Le strutture geologiche
sepolte hanno influito sull’insediamento umano,
sia generando frequenti terremoti distruttivi, sia
producendo forti gradienti spaziali di subsidenza
che hanno a loro volta influenzato l’evoluzione
idrografica. L’evoluzione deposizionale ha modellato
l’allagabilità e l’efficienza del reticolo scolante,
fattori cruciali per le attività umane in una
pianura allagabile. In alcune zone, l’evoluzione
sedimentaria era sostanzialmente terminata all’atto
dell’insediamento urbano, come in parecchie aree
pedecollinari, ad esempio nel caso di Bologna, ma
anche in aree poco subsidenti di bassa pianura,
corrispondenti ad anticlinali sepolti sismogenici, come
fra Bondeno, Mirandola e Concordia sulla Secchia.
Ma in gran parte della pianura emiliano-romagnola,
l’evoluzione idrografico-deposizionale ha continuato
ad essere molto attiva anche in tempi storici. Già
nella fascia della Via Emilia, città romane come
Modena (Mutina) e Reggio Emilia (Regium Lepidi)
2.2013
paesaggio urbano 39