Paesaggio Urbano 02.2013 | Page 35

La vigente normativa in caso di ristrutturazione ove sarebbe invece necessario operare con tutte di edifici esistenti (articolo 3, comma 2, lettera le cautele del caso. In questo senso, infatti, il c), numero 1) del d.Lgs. 192/2005 e ss. mm. ii.), miglioramento della prestazione energetica va a non richiede la verifica del fabbisogno di energia coincidere con l’abbassamento della trasmittanza primaria per il riscaldamento invernale, per il in W/m2*K del componente i-esimo dell’involucro raffrescamento estivo e per la produzione di acqua esterno sul quale si interviene, perdendo di vista calda sanitaria. Con riferimento al tipo di intervento tutti gli altri parametri che la valutazione dell’indice è invece prevista la verifica della trasmittanza a EPtot prevede.In altre parole, in caso di intervento ponte termico corretto (U) per le strutture opache su un edificio storico non soggetto a tutela ma verticali, per le strutture opache orizzontali o comunque importante sotto il profilo testimoniale, inclinate, per le chiusure apribili ed assimilabili non è possibile operare trasferendo tutti o parte (quali porte, finestre e vetrine, anche se non degli obblighi in termini di risparmio energetico apribili, comprensive degli infissi, considerate le da un elemento tecnico ad un altro, anche con parti trasparenti e/o opache che le compongono). l’eventuale obbligo di mantenere inalterati Allo stesso modo, in caso di sostituzione o gli obiettivi finali in termini di miglioramento ristrutturazione dell’impianto termico o del energetico dell’intera fabbrica. generatore di calore (articolo 3, comma 2, lettera D’altra parte, però, è necessario rilevare le c), numero 1), è prevista la verifica del rendimento distorsioni legate al meccanismo delle certificazioni medio globale dell’intero impianto. che, come si è visto, mettono al centro l’indice di L’approccio per singoli elementi tecnici trascura prestazione energetica e si configurano oggi quale una lettura generale dell’organismo architettonico strumento privilegiato di ausilio alle nuove politiche, e, ad una scala più ampia, dell’aggregato urbano, sia in ambito locale che in ambito nazionale. intendendo l’intervento come adeguamento Le attese legate alle certificazioni, il desiderio dell’involucro e non come miglioramento della classe A a tutti i costi, possono risultare prestazionale dell’edificio, anche in quelle situazioni estremamente pericolosi nel momento in cui ci si confronta con l’edilizia pre-industriale. In tal caso, infatti, la qualità dell’edificio non può ridursi ad Mettendo in relazione la distribuzione del numero di abitazioni in Italia, classificate per periodo di costruzione – Dati Censimento Nazionale ISTAT 2001 –, con il numero di immobili oggetto di intervento – ENEA, op. cit., p. 24 –, è possibile notare nelle prime classi cronologiche – ante 1919 e 1919-1945 – un significativo discostamento tra il dato ISTAT di riferimento e il dato ENEA relativo alle unità immobiliari oggetto di intervento. Al contrario, le ampie possibilità di intervento nell’edilizia degli anni ’60 e ’70, incentivano un importante ricorso alla detrazione fiscale. È quindi riscontrabile fin d’ora una sostanziale inefficacia delle politiche energetiche ormai consolidate in ambito nazionale, almeno per quel che riguarda il parco edilizio più antico (in alto nella pagina accanto) By relating the distribution of the number of houses in Italy, classified by period of construction – National Census data ISTAT 2001 –, with the number of &