approfondimento, ha provveduto all’aggiornamento
delle ordinanze che regolano la concessione di
contributi per la riparazione degli edifici che hanno
subito danni rilevanti, ma non gravissimi (la n. 29
del 28 agosto 2012 e la n. 51 del 5 ottobre 2012,
su tutte), fino ad emanare il provvedimento che
stabilisce le modalità di intervento per riparare o
ricostruire quegli edifici caratterizzati dall’aver subito
danni molto gravi, anche con crolli parziali o totali –
gli esiti E sono stati suddivisi in ‘danno significativo’,
‘danno grave’ e ‘danno gravissimo’ collegato al
‘livello operativo’ (E1, E2 o E3) dell’intervento –,
che necessitano di provvedimenti rilevanti per poter
raggiungere, nel caso della riparazione, almeno il
livello di sicurezza pari al 60% di quello previsto per
le nuove costruzioni.
Abbiamo dovuto attendere l’ordinanza n. 83 del
5 dicembre 2012 perché fosse disciplinata la
riparazione con rafforzamento locale e ripristino
con miglioramento sismico degli edifici religiosi,
nell’intento di programmare interventi immediati
che garantissero la continuità dell’esercizio del culto.
Caratterizzati da peculiari indicatori di vulnerabilità,
attraverso i quali è classificata la propensione ad
attivare meccanismi di danno, gli edifici di culto si
sono comportati come purtroppo atteso, registrando
risposte classificate nei 28 spettri previsti sin dalla
Finale Emilia, Modena,
Colle v