RESTAURO · RESTORATION
preliminare, a mio giudizio fondamentale: dopo un
evento traumatico, nessun edificio può considerarsi
veramente ‘perduto’ perché rimarranno di esso,
anche nei casi gravissimi, pur sempre delle tracce. Ne
consegue che la cancellazionetotale di un edificio, o
di un tessuto urbano, è sempre ‘intenzionale’ e di ciò
abbiamo testimonianza proprio dalla Storia (fig. 3).
Se si accetta tale premessa, la prospettiva muta
radicalmente in quanto l’atteggiamento giusto non
è quello di chiedersi con quali forme architettoniche
si risarciranno le parti perdute, siano esse ‘assonanti’
Alcuni studi per la storia
urbana di Ferrara. Conoscere
i processi evolutivi della città
storica è l’unica strada
che ci consente di conservarla
governandone i processi
trasformativi (fig. 4)
Some studies on the urban
history of Ferrara. Knowing
the evolutionary processes
of the historic city is the only
way that we can keep it, ruling
the transformative processes
(fig. 4)
contrario, chiedersi quanto, e in che modo, il testo
mutilo potrà risultare ‘esigibile’.
Ovviamente, tale ‘esigibilità’ (che i fautori del
com’era e dov’era giudicano sempre possibile) deve
essere oggetto di un’attenta valutazione critica
e può mutare in base al valore testimoniale della
preesistenza: in definitiva, da un lato dovremo
interrogarci sulla ‘esigibilità’ delle parti residue
di un edificio specialistico portatore anche di
valori artistici, dall’altro su quella relativa alla
ricomposizione dei tessuti edilizi compromessi da
(facendo ricorso tanto alle repliche falsificanti,
un sisma. In entrambi i casi si tratta di approcciare
quanto al cosiddetto ‘moderno ambientato’), oppure
alle conseguenti problematiche progettuali ed
‘dissonanti ’ (così come è dato largamente vedere
operative con l’ottica del restauro, quindi con finalità
nell’attuale panorama architettonico); occorre, al
esclusivamente conservative. Tutto ciò comporta,
12 paesaggio urbano 2.2013