11) Famiglia: comunicare e rapportarsi in una prospettiva inclusiva
È preciso compito della scuola costruire pazientemente e con determinazione un rapporto di
fiducia con la famiglia degli alunni e degli studenti con BES. La comunicazione dovrebbe essere
basata sulla condivisione e sul confronto e finalizzata alla necessaria distribuzione e distinzione dei
ruoli educativi tra scuola e famiglia, evitando di riversare sulla famiglia la responsabilità di farsi
carico delle difficoltà del figlio. Diventa perciò essenziale negoziare la relazione educativa caso
per caso.
La famiglia potrebbe trovarsi in uno stato di incertezza nel definire, conoscere e riconoscere le
difficoltà del figlio 29 . Per questo la scuola dovrebbe adottare all'interno del PTOF una policy
specifica ed esplicita diretta al coinvolgimento attivo delle famiglie, che preveda strategie e
interventi a tutti i livelli. Al fine di condividere il percorso personalizzato dell'alunno o dello studente,
tra scuola e famiglia si possono eventualmente utilizzare forme di “contratto”, come ad esempio il
contratto educativo personalizzato (vedi Modulistica). Gli interventi non si esauriscono in azioni
concordate con la famiglia degli alunni e degli studenti con difficoltà: lo scopo è la
sensibilizzazione di tutta la comunità educante, per esempio attraverso interventi formativi e
informativi o attraverso il coinvolgimento dei rappresentanti dei genitori degli organi collegiali.
La famiglia collabora e partecipa attivamente al processo di inclusione scolastica e al progetto di vita e a tal
fine:
•
se si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio, ne informa la scuola, sollecitandola ad un
periodo di osservazione;
•
provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra, di libera scelta o della scuola, a far
valutare l’alunno o lo studente;
• consegna la diagnosi alla scuola;
• collabora con la scuola fornendo tutte le informazioni utili;
• prende parte ai gruppi di incontro integrati;
• ha diritto a condividere la formulazione del PDF e del PEI;
• sottoscrive il PEI o il PDP;
• condivide e supporta le strategie educative identificate nel PEI e nel PDP;
• compie il percorso insieme alla scuola e agli altri eventuali attori (ASL, specialisti, Servizi
sociali).
29 «Particolare importanza riveste, nel contesto finora analizzato, il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA. Esse,
soprattutto nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, sono poste di fronte ad incertezza recata per lo
più da difficoltà inattese, che rischiano di compromettere il sereno svolgimento dell'iter scolastico da parte dei loro figli.
Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla conoscenza del disturbo, non solo in ordine ai possibili
sviluppi dell'esperienza scolastica, ma anche informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di
volta in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui
risultati attesi e ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere» (da Linee guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con DSA allegate al DM prot. n. 5669 del 12 luglio 2011, p. 25).
51