My first Magazine Repertorio BES 2018 | Page 41

La seconda fase consiste nell'osservazione vera e propria della situazione in generale, e dell'alunno-studente in particolare, per tutto il tempo necessario. In seguito, è necessario astenersi da forme immediate di intervento (a meno che non vi siano subitanee situazioni di pericolo), che potrebbero essere rischiose e fuorvianti in quanto basate su sensazioni empatiche ed istintive, non ancora tradotte in riflessioni. Nella successiva fase, della riflessione appunto, si individuano e si differenziano le emozioni personali e quelle altrui, di modo da poter poi intervenire in modo efficace. Solo l'ultima fase porta in campo l'azione, mai personale ma di concerto con gli altri docenti di classe: assieme si condivide quanto osservato e si compilano le schede di rilevazione ed adozione delle procedure previste, scegliendo le modalità d'azione più efficaci al singolo caso 23 . 23 Nel caso di ADHD, il Miur nel 2009, nel 2010 e nel 2012 si è espresso, emettendo due circolari (CM 6013/2009 e CM 1395/2012) ed un protocollo operativo (Prot. N. 4089-15/6/2010), che fornisce suggerimenti utili agli insegnanti. In particolare, si consiglia ai docenti di: predisporre l’ambiente in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione; prevedere l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti); definire poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe; concordare piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana; incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle, parole-chiave, etc.; favorire l’uso del pc e di enciclopedie multimediali, vocabolari, etc.; organizzare prove scritte suddivise in più parti; comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che lo studente con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione); valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma; evitare di comminare punizioni mediante un aumento dei compiti per casa, la riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, il divieto di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite (vedi CM Prot. n. 4089, 15 giugno 2010, pp. 4-5). 40