La seconda fase consiste nell'osservazione vera e propria della situazione in generale, e
dell'alunno-studente in particolare, per tutto il tempo necessario. In seguito, è necessario
astenersi da forme immediate di intervento (a meno che non vi siano subitanee situazioni di
pericolo), che potrebbero essere rischiose e fuorvianti in quanto basate su sensazioni empatiche
ed istintive, non ancora tradotte in riflessioni.
Nella successiva fase, della riflessione appunto, si individuano e si differenziano le emozioni
personali e quelle altrui, di modo da poter poi intervenire in modo efficace.
Solo l'ultima fase porta in campo l'azione, mai personale ma di concerto con gli altri docenti di
classe: assieme si condivide quanto osservato e si compilano le schede di rilevazione ed adozione
delle procedure previste, scegliendo le modalità d'azione più efficaci al singolo caso 23 .
23 Nel caso di ADHD, il Miur nel 2009, nel 2010 e nel 2012 si è espresso, emettendo due circolari (CM 6013/2009 e CM
1395/2012) ed un protocollo operativo (Prot. N. 4089-15/6/2010), che fornisce suggerimenti utili agli insegnanti. In
particolare, si consiglia ai docenti di: predisporre l’ambiente in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione;
prevedere l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di
lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti);
definire poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe; concordare piccoli e realistici
obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana; incoraggiare l’uso di diagrammi di
flusso, tracce, tabelle, parole-chiave, etc.; favorire l’uso del pc e di enciclopedie multimediali, vocabolari, etc.;
organizzare prove scritte suddivise in più parti; comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito
(tenendo conto che lo studente con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere
l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione); valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza
considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma; evitare di
comminare punizioni mediante un aumento dei compiti per casa, la riduzione dei tempi di ricreazione e gioco,
l'eliminazione dell'attività motoria, il divieto di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione
alle gite (vedi CM Prot. n. 4089, 15 giugno 2010, pp. 4-5).
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