Il primo è
quello di
Torino
In Europa i primi centri di riuso nascono negli anni ’90. In Italia
il primo è quello di Torino, nel 2006, ed è sempre stato gestito dalla
cooperativa sociale Triciclo.
La vicenda di Torino è emblematica. Il centro di riuso nasce in-
fatti da una precedente esperienza della cooperativa, iniziata nel
1998, di commercio dell’usato. In quel periodo la scelta di occuparsi
di beni usati era abbastanza consueta nel mondo delle cooperative
di tipo B. Si trattava di commercializzare beni usati, in un contesto
poco concorrenziale, a un pubblico (la prima ondata di migranti) in
cerca di beni a basso costo.
Il centro di riuso è una sorta di evoluzione naturale di queste
esperienze, ma presenta, al contempo, caratteristiche peculiari. Un
immaginario diffuso, infatti, lo colloca ancora in un ambito, quello
del commercio dell’usato, che dagli anni ’90 a oggi si è affollato
di attori, che hanno funzioni, storia, caratteristiche molto diverse
l’uno dall’altro.
Dal commercio dell’usato
ai centri di riuso
Proviamo dunque a ripercorrere l’evoluzione del commercio
dell’usato dagli anni ’90 a oggi, dopodiché potremo dipanare quei
fili che ci sembra meritino una particolare attenzione.
Anni ’80-’90:
il consumismo
alimenta la
massa di beni
riusabili
Le prime catene dedicate al commercio dell’usato nascono negli
anni ’90, organizzate in franchising. Prima di allora, la circolazione
dei beni usati era collegata essenzialmente alle relazioni di prossi-
mità, alla tradizione di passare l’oggetto dismesso ad amici e parenti
fino al suo fine vita, o, al limite, riguardava l’atto di donazione ad
associazioni di volontariato collegate soprattutto al mondo cattolico.
Il mercato dell’usato in senso stretto era limitato ai grandi mer-
cati, più o meno storici, presenti nelle grandi città (ad esempio Porta
Portese a Roma, il Balôn a Torino); al tradizionale mestiere del ri-
gattiere, spesso informale; alle bancarelle che commercializzavano
abbigliamento, stracciaroli e simili.
soggetti esplicitamente autorizzati e in luoghi appositamente dedicati.
I centri di riuso, grazie all’evoluzione del contesto normativo, si
trovano a occupare uno spazio istituzionalmente definito: sono quei
soggetti che, rimettendo in circolo una gran massa di beni altrimenti
destinati allo smaltimento, riducono il ricorso alla discarica, offrendo
posti di lavoro a persone portatrici di svantaggio seguite dai servizi
sociali.