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86 inchiesta

Il riuso non è povertà , ma sviluppo

Immaginare un futuro per i centri di riuso nelle città italiane
Antonio Castagna e Pier Andrea Moiso

P artiamo da una breve definizione , che ci serve a dichiarare il nostro punto di vista e , speriamo , a rendere più chiari i contorni della questione a chi legge : un centro di riuso è un ’ organizzazione complessa che recupera beni usati altrimenti destinati a smaltimento , li pulisce , ripara e commercializza .

Si tratta , a nostro avviso , di un soggetto con grandi potenzialità , in larga parte inespresse , capace di generare valore e lavoro in un ’ ottica non meramente assistenziale , coniugando attenzione al sociale e mercato . Nelle pagine che seguono proveremo a motivare questa tesi e a indicare alcune possibili linee evolutive .
Quando nascono i centri di riuso
Cominciamo con il ripercorrere brevemente la loro storia con l ’ o- biettivo di rintracciare quegli elementi rilevanti e significativi , utili a immaginarne l ’ evoluzione .
Centri per rimettere in circolo beni
I centri di riuso nascono quando il mondo dei rifiuti ( il decreto Ronchi del ’ 97 ha stabilito le norme base che ancora ne caratterizzano in parte la gestione ) prende forma e i flussi dei beni vengono separati dai flussi dei rifiuti (« oggetti di cui decidiamo o di cui abbiamo l ’ obbligo di disfarci »).
Giusto per intenderci , un foglio di carta ripiegato e messo in tasca per prenderci sopra degli appunti è un bene , un foglio di carta appallottolato e abbandonato su una panchina è un rifiuto , perché il detentore ha espresso chiaramente la volontà di disfarsene . Dal momento in cui il foglio viene appallottolato e abbandonato , appropriarsene diventa reato , perché il rifiuto appartiene al Comune , che è il responsabile del ciclo della raccolta e dello smaltimento . Da quel momento quel pezzo di carta può essere prelevato , trasportato e trattato solo da