My first Magazine Animazione Sociale | Page 79

Cosa fanno le diverse realtà, quali criticità incontrano, quali prospettive intravedono a cura di Roberto Camarlinghi P roponiamo di seguito una presentazione delle realtà che com- pongono il Tavolo del Riuso. Le informazioni sono tratte da interviste realizzate a ciascuna realtà, per questo mantengono un carattere narrativo. A ogni realtà si è chiesto di descrivere le proprie attività, di mettere in luce le criticità che fino a oggi hanno ostacolato il loro sviluppo e di formulare eventuali proposte. Associazione Vivi Balon Cosa facciamo «Organizziamo aree di libero scambio a Torino, finalizzate a of- frire una seconda vita alle cose, ma soprattutto a permettere a una fascia di persone, italiane e straniere, di integrare un reddito magro vendendo cose raccolte nelle cantine, donate da chi non le utilizza più, abbandonate vicino ai cassonetti. Inoltre facciamo advocacy per operatori non professionali che hanno bisogno di una struttura dove poter vendere le loro cose». Criticità e prospettive «Oggi per rottamai e raccoglitori manca una regolazione legislativa nazionale. La si costruisce a livello comunale, ma con accordi di volta in volta da rinegoziare. Gli operatori non professionali sono privi di licenza e con una identità impalpabile; c’è il rischio che, in assenza di una legittimazione, si scateni la guerra tra poveri e contro i poveri, come purtroppo talvolta accade nelle strade dove organizziamo il libero scambio. Non si riesce a nobilitare questo tipo di attività, che anziché essere chiamata “mercatino del riciclo e del riuso e dell’ambiente felice” viene raccontata dai media e dalla politica come “suk”. Eppure è un’at- tività che ha un impatto ambientale, ma anziché essere trattata come una grande risorsa (400 operatori che ogni sabato, giornata del libero scambio, sottraggono alla discarica quintali di rifiuti) è considerata La mappa del riuso a Torino