Il riuso è certamente un segno dei tempi, oltre che
un tema di socialità comunitaria. Sempre più siamo
chiamati a pensare in modo circolare per la soste-
nibilità delle nostre città e a far decollare buone
pratiche collettive capaci di futuro.
Attraverso questa iniziativa si è voluto mettere in evidenza le po-
tenzialità di sviluppo di un settore economico fondato sul riuso, al-
lorché questo settore si strutturi in una filiera in grado di potenziare i
meccanismi di raccolta, selezione, riparazione e vendita degli oggetti
recuperati. È infatti strategico oggi aumentare i flussi di beni in en-
trata, aumentare la capillarità della proposta commerciale, valorizzare
le professionalità artigianali (legate ad esempio alla riparazione) o
artistiche (legate all’upcycling) se si vuole ridare valore alle cose e
creare così cultura del riuso e nuova occupazione.
Il riuso: un segno dei tempi
Il riuso è certamente un segno dei tempi, oltre che un tema di so-
cialità comunitaria che riguarda i comportamenti di consumo. Sempre
più siamo chiamati a «pensare in modo circolare» per la sostenibilità
delle nostre città, sempre più dobbiamo far decollare buone pratiche
collettive capaci di futuro.
Non ci sarà
sviluppo
senza
cultura
Rispetto alle due azioni, riteniamo importante sottolineare un
aspetto: si tratta di due linee di lavoro che non sono da pensare come
separate, ma interconnesse.
Riteniamo infatti che ogni azione volta a potenziare l’economia
Una volta riempiti, il personale della cooperativa sociale Triciclo
passava a ritirarli, per recuperare e rimettere in circolo gli oggetti
raccolti. In questo modo, grazie al coinvolgimento di cittadini sensibili
(poi premiati con una maglietta in un momento conviviale al termine
dell’iniziativa), oggetti destinati a giacere inutilizzati nei cassetti o
sulle mensole hanno potuto rivivere, gli spazi in casa si sono liberati,
la quantità di rifiuti che sarebbe finita in discarica è diminuita e la
rivendita dei materiali presso i centri del riuso di Triciclo ha permesso
alla cooperativa di continuare a offrire un lavoro a chi, per vari motivi,
ha più difficoltà a trovare un’occupazione.