Città capaci
di pensare
in modo circolare
Un percorso collettivo tra gli attori del riuso
a cura di
Francesco
d’Angella
D
al 2016 si è costituito a Torino il «Tavolo del Riuso», formato
dalle diverse realtà che nell’area metropolitana si occupano di
riuso. L’intento degli incontri fino a oggi realizzati è stato duplice:
•creare un network in grado di produrre valore aggiunto e visibilità
sociale a un settore ancora residuale, ma con un potenziale di svi-
luppo elevato;
∙individuare micro-sperimentazioni e/o eventi culturali su cui avviare
co-progettazioni in grado di rendere più percepibili le potenzialità
di questo settore (potenzialità in termini di sostenibilità ambientale
e di creazione di posti di lavoro).
Tutto ciò a partire dalla constatazione che a Torino, fino a oggi, i
soggetti operanti nell’ambito del riuso non sono ancora riusciti a fare
rete tra loro e a produrre una elaborazione strategica condivisa. Ha
prevalso piuttosto la frammentazione e un’economia di sopravvivenza.
Cosa si intende
con riuso?
Uno degli oggetti di lavoro del Tavolo è stata la precisazione di
cosa si intende con «riuso». Riuso è infatti un termine che ha oggi
una sua densità semantica, da non confondere con «riciclo» (come
spesso accade), che ha invece a che fare con il trattamento dei rifiuti.
Di seguito i significati che si sono condivisi nel confronto.
Un modo di abitare il mondo
Riuso – si è detto – è un modo di abitare il mondo che ha oggi risorse
vergini scarse. Riusare evita infatti di dover impiegare nuove materie
prime necessarie per produrre nuovi oggetti. Da questo punto di vista
il riuso intercetta la questione ambientale del nostro tempo: il rischio
che le risorse della Terra si esauriscano a causa di uno sfruttamento
1 / La
costituzione
del Tavolo del
Riuso è stata
sostenuta dalla
Compagnia
di San Paolo.
Gli incontri
da cui è nato
questo testo si
sono svolti tra
settembre 2016
e gennaio 2018.