My first Magazine Animazione Sociale | Page 69

Fra’ Beppe Giunti Solidarietà e mercato. A prima vista realtà in conflitto, impossibili da vivere incrociandole. Ma nelle Case alpine ge- stite dalla cooperativa Coompany2 in Val d’Aosta ci stiamo provando. Ospiti, non clienti Tutto comincia quando un vescovo lungimirante, Ferdinando Charrier, nel 1993 sostiene la nascita della cooperativa sociale di tipo B Coompany& (attiva pre- valentemente ad Alessandria), e le affida la gestione della struttura Pier Giorgio Frassati di proprietà della Diocesi, in lo- calità Persod nel comune di Saint Nicolas. A una condizione: che gli utili dell’attività diventino stipendi per chi il lavoro se lo sogna. Si profila già l’impasto: lavoro vero, non assistito, che prende la forma dell’ac- coglienza turistica alpina, i cui utili inne- scano un circolo virtuoso dove i beneficiari sono persone con fatiche di vario genere. Solidarietà e mercato. Quindi contratti di lavoro per le figure e i ruoli tradizionali della recettività alberghiera, che devono almeno essere il 30% appartenenti alle «categorie svantaggiate» del totale del personale, anche se oggi siamo a oltre al 50. Formazione costante, perché è la qua- lità della accoglienza che fa affezionare e ritornare le persone - ospiti, non clienti delle Case alpine. Al plurale, certo, per- ché oggi la cooperativa figlia, la numero 2, è presente anche nella realtà della Maria Nivis a Septumian di Torgnon, anch’essa proprietà della Diocesi piemontese, e nella Petit Rosier di Champorcher, proprietà della Unité des Communes valdôtain- es Mont-Rose . Anche nel grande mercato del turismo la scelta della solidarietà e della sosteni- bilità è il nostro orizzonte. Il riferimento più recente è la visione definita turismo re- lazionale. Relazione con la storia locale, con le persone del luogo, con l’artigianato, col cibo e le bevande tipiche. E tempi lenti che permettono di vedere, ascoltare, gustare il mondo dove la persona vive la propria vacanza, fosse anche di breve durata. Si può affermare che questa proposta ti invita a venire e vivere un po’ in montagna. Davvero a viverci, non solo a focalizzare il motivo del viaggio su un’attività pur in- teressante come lo sci, la corsa, l’arram- picata. In tal modo se un giorno piove, se un altro il vento chiude gli impianti, un altro ancora nevica e devi stare al chiuso, ecco non sono sfortune che si accaniscono contro il turista, ma occasioni per vedere e vivere la montagna come i suoi abitanti. Andrai al laboratorio della canapa, passeg- gerai piano piano senza meta, starai al bar del paese a chiacchierare con gli anziani, leggerai un libro o ascolterai musica. Accoglienze diversificate A poco a poco, lasciandoci educare dall’esperienza quotidiana e dalle con- crete caratteristiche delle Case, abbiamo orientato in maniera mirata e specifica la possibile accoglienza degli ospiti. A Torgnon, con circa 100 posti, acco- gliamo prevalentemente realtà scolasti- che, associazioni, oratori. La quota di 1700 metri favorisce lo sci, le escursioni, le attività didattiche all’aperto. Il contesto è la Valtournenche con i suoi spazi immensi, CASE ALPINE IN VAL D’AOSTA o al vi