My first Magazine Animazione Sociale | Page 64

obiettivi segreti (creazione di «climi» sperimentali per indurre comportamenti collettivi), men- tre i monitori non sanno che i partecipanti sanno. In questo caso vi è conniven- za tacita tra i membri, e dunque una sensazione di «padronanza» della situazione e di superiorità sui monitori. Il significato del complesso di questa esperienza vissuta è totalmente mutato per i tre gruppi. Il gruppo dei parte- cipanti è solidale nell’esecuzione affettiva del gruppo dei monitori. Il comportamento globale di- pende allora da due fattori princi- pali. Anzitutto il grado di «solida- rietà» e di connivenza dei mem- bri, unito alla possibilità avuta di dibattere tra loro il problema, di raggrupparsi attorno a un leader informale, di distribuire i ruoli e di bloccare una tattica. Tutto av- viene allora in termini di conflit- to tra due gruppi: da una parte il gruppo dei partecipanti, dall’altra il sottogruppo dei monitori. In secondo luogo l’intensità del risentimento dei partecipan- ti nei confronti di ciò che appare loro come un inganno concertato, una menzogna organizzata della quale essi debbono essere le vit- time ridicolizzate. Se questi due fattori giocano in pieno, i comportamenti dei parte- cipanti tenderanno a ottenere, in un modo o in un altro, il capovol- gimento della situazione ufficiale e a organizzare la loro rivincita e la confusione finale dei moni- tori. Ci si può anche attendere una sottomissione apparente tendente al sabotaggio dell’esperienza, e terminante con l’aggressività trionfante o la can- zonatura feroce. Se questi due fattori non agiscono completamen- te, si osserveranno dei comportamenti più isolati di resistenza o di aggressività su dei dettagli occasio- nali e l’accusa precoce dei monitori da parte di uno o l’altro membro del gruppo. I comportamenti come reazione al «clima» Da questa esperienza sui «climi pedagogici» si può trarre un’osservazione generale: dei comporta- menti individuali che si ha tendenza abitualmente a rapportare al «carattere» dei soggetti o alla loro «personalità» sono, invece, dei comportamenti che reagiscono al clima del gruppo: esprimono la situazio- ne vissuta dal gruppo e creata dal capo ufficiale del gruppo. È l’atteggiamento del capo del gruppo che «rende» gli altri docili o creatori, passivi o attivi, apatici o dinamici, cooperanti o aggressivi. È inteso che questo non ha nulla di assoluto, né di assolu- tamente determinante. Ogni personalità ha il suo carattere, la sua storia, le sue abitudini e i suoi valori preferenziali. L’esperienza qui proposta dimostra, tuttavia, la potente influenza del «clima psicologico» sui comportamenti. i ) Roger Mucchielli (1919-1981) ha indagato nella sua vita scientifica i processi legati alla gruppalità entrando progressivamente in contatto con le grandi correnti di pensiero psicosociale e impegnandosi a dare forma a processi di apprendimento pratico delle dinamiche di gruppo e del posizionarsi dei gruppi nella vita sociale, con particolare attenzione alla formazione dei conduttori e degli animatori.