naso. Verso la metà del lavoro (in
pratica dopo 40 minuti ininter-
rotti di lavoro), il monitore dice
che deve assentarsi un momen-
to ed esce. Poco dopo arriva un
personaggio nuovo, sconosciuto
al gruppo, che si dichiara collega
del monitore, entra nella stanza
e chiede al gruppo dov’è il signor
X (il monitore). Poi, come attirato
dagli elementi visibili del lavoro,
si avvicina al gruppo e chiede che
cosa stanno facendo, criticando
in modo ironico ciò che vede…
•La donna delle pulizie che porta
scompiglio. Questa intrusa inter-
viene durante l’assenza del moni-
tore con l’intenzione evidente di
«rimettere in ordine». La donna,
arrivando con pattumiera e ra-
mazza, cerca di radunare i rita-
gli e, così facendo, scompiglia o
mette sottosopra gli elementi già
realizzati dal gruppo e gli stru-
menti di lavoro, senza fare com-
menti ma con risoluzione.
La discrezione
degli osservatori
Immobili e discreti in un ango-
lo della stanza, gli osservatori (1
o 2, come abbiamo visto) hanno il
compito di farsi dimenticare dal
gruppo e di notare le reazioni dei
partecipanti, in presenza del mo-
nitore e durante la sua assenza.
Cose da notare:
•clima generale e reazioni di
gruppo;
•atteggiamento verso il monitore;
•atteggiamento dei partecipanti tra loro;
•reazioni nei confronti dell’intruso;
•atteggiamento verso il lavoro da svolgere.
I passaggi
per una rilettura collettiva
Dopo l’esercitazione, nel corso di una riunione
generale, gli osservatori leggono il loro rapporto su
quanto è avvenuto dal punto di vista della dinamica
dei rispettivi gruppi.
Segue un libero dibattito nel corso del quale i par-
tecipanti sono invitati a non far più riferimento a
se stessi (e questo è più difficile di quanto si pensi
e necessita di un intervallo di 20 o 30 minuti tra il
lavoro e la riunione di sintesi per dar tempo alle
emozioni di acchetarsi) e ad analizzare le reazioni
dei gruppi in funzione dei «climi» creati (reazioni
obbligate dai climi).
Una rilettura collettiva implica alcuni passaggi: la
messa a fuoco di diversi fenomeni di gruppo, una
spiegazione della diversità delle reazioni tra i grup-
pi, la comprensione critica del ruolo del monitore, i
due fattori principali, la forza del clima di gruppo.
I fenomeni emergenti
nei tre gruppi
Quando l’esperimento è ben condotto, si osser-
vano i seguenti fenomeni.
Gruppo 1: docilità e aggressività
•Docilità e silenzio dei partecipanti divenuti o
ridivenuti «scolari».
•Nessuno spirito di gruppo per quanto riguarda il
lavoro (individualismo competitivo).
•Si interpella frequentemente il monitore, ma sem-
pre individualmente.
•Aggressività latente tra i membri.
•Svalutazione latente del compito da svolgere.
•Aggressività verso l’intruso, capro espiatorio.
•Rapidità nell’esecuzione del compito (questo grup-
po è il più rapido dei tre).