My first Magazine Animazione Sociale | Page 48

I professionisti sanitari hanno in genere un atteggiamento negativo verso i pazienti con problemi di dipendenza. Le ragioni? Vengono percepiti come manipolativi, impegnativi, pericolosi. all’uso di sostanze psicoattive. Infatti: • la considerazione verso questi pazienti risulta inferiore rispetto ad altre tipologie di pazienti (es. diabetici); • gli operatori, nel prendersi cura di questi pa- zienti, esprimono difficoltà nel provare empatia e sperimentano frustrazione, risentimento, senso di impotenza. I ricercatori hanno identificato diverse spiegazioni per gli atteggiamenti negativi espressi: • i pazienti con disturbi d’uso di sostanze vengono descritti come impegnativi dal punto di vista emo- tivo e potenzialmente pericolosi; • sono percepiti come manipolativi, aggressivi, vol- gari, poco motivati; • nella rappresentazione degli operatori giocano poi un ruolo importante le attribuzioni causali, ossia la convinzione che la malattia sia controllabile dal paziente e che la persona sia responsabile della sua condizione. Queste attribuzioni comportano giudi- zi di condanna; • in generale, gli operatori hanno poche conoscenze rispetto ai disturbi d’uso di sostanze ed esprimono la propria carenza di conoscenze e competenze ri- spetto alla cura. I dodici miti tra gli operatori sanitari Rispetto allo specifico ambito della tossicodipendenza, alcuni studiosi (Beyrer, Malinowska- Sempruch, Kamarulzaman & Strathdee, 2010) hanno proposto un elenco di 12 miti o preconcet- ti riscontrati tra i professionisti della sanità intorno alle persone che fanno uso di sostanze psico- trope: • i tossicodipendenti non sono complianti (3) ; • i tossicodipendenti non rispon- dono così bene ai farmaci anti- retrovirali come i pazienti non tossicodipendenti; • i tossicodipendenti sono diffici- li da studiare e hanno bassi tassi di ritenzione all’interno di coorti, rendendo gli studi di ricerca pro- spettici con i tossicodipendenti difficili o impossibili; • i tossicodipendenti sono più preoccupati di provare l’effetto della sostanza che di usare sirin- ghe in modo sicuro; • i tossicodipendenti non hanno molti rapporti sessuali; il rischio di contrarre l’Hiv è connesso completamente o quasi all’uti- lizzo della siringa; • se i tossicodipendenti continue- ranno a usare sostanze, sarà quasi inevitabile contrarre l’Hiv; 3 / Si definisce compliance l’aderenza di un individuo alle richieste del contesto di cura. Un paziente «non compliante» agisce delle resistenze verso il trattamento terapeutico.