Pietro Polito
Tu, Eleonora, prima hai usato il termine
«indifferenti». Se penso a Piero Gobetti,
se penso ai giovani impegnati in quella
generazione – tutti conosciamo la pagina
di Gramsci Odio gli indifferenti –, se penso
alle generazioni successive che si sono
impegnate politicamente, il disvalore per
eccellenza è proprio l’indifferenza, l’apatia,
il girare lo sguardo dall’altra parte in situa-
zioni di conflitto. Come su quel pullman:
bastava che qualcuno posasse una mano
sul braccio di quel signore e la situazione
avrebbe potuto cambiare radicalmente.
Forse oggi è mutata la forma dell’im-
pegno. L’impegno delle generazioni pas-
sate era politico, si esprimeva nei partiti, grado di fare cose che cambiano la vita e
i contesti delle persone, questa è la mia
ipotesi. È vista come gestione, come bu-
rocrazia, non più come quella sfera che
costruisce le condizioni per cambiare il
domani.
Io faccio parte di una generazione che
non ha visto nascere niente dalla politica:
non il sistema sanitario nazionale, non
l’università pubblica, non le conquiste del
lavoro... Noi abbiamo solo visto diminui-
re le cose che già c’erano, abbiamo vissu-
to l’austerity, la spending review, i tagli....
Non solo la politica non è più progetto,
ma addirittura è sottrazione. Come si fa a
sentire un senso di impegno nei confronti
di qualcosa che sottrae?
oggi l’impegno dei giovani è più sociale.
Bisognerebbe però capire come aiutarlo a
crescere – condivido la riflessione di Paolo.
Perché certo oggi l’aria del tempo non alfa-
betizza al tema dei diritti. O perlomeno ne
propone una visione molto semplificata:
il mio diritto. Ma la società, il diritti degli
altri, in questo discorso risultano presso-
ché assenti. Interessante l’espressione «Niente
è inutile». Cosa ne pensate?
"niente è
Felice Addario
Sul disimpegno delle nuove generazioni
dalla politica, ho questa ipotesi. Io sono
del ’91, faccio parte di quella generazio-
ne che, come scriveva Ilvo Diamanti su
Repubblica, sta ancora di più riducendo
l’impegno sia nella chiesa sia nella politica.
Secondo me, la politica tra i giovani non
ha appeal perché non è più quella sfera in
Eleonora Artesio
Niente è inutile, è vero. Però mi resta
una domanda sull’effettiva forza trasfor-
mativa che ha oggi l’impegno nella realtà.
Perché, a proposito di come cambia l’im-
pegno, un dato di grande diversità che vedo
rispetto alla mia biografia è che le tante
esperienze di volontariato, di attenzione
agli altri, di tutela dell’ambiente, faticano
a diventare senso complessivo.
Se mi permettete una parentesi da po-
litica: perché c’è questa grande capacità
di penetrazione di un movimento in cui
si tengono episodicamente insieme vo-
cazioni, idee, aspirazioni anche molto
eterogenee? Sto parlando ovviamente del