Possiamo fare un piccolo lavoro,
cercando una famiglia di parole
che ci venga in supporto, cioè am-
pliando lo sguardo e cercando di
connettere la parola condivisio-
ne con un grappolo di parole che,
commentate insieme, dovrebbe-
ro portarci ad affinare lo sguardo
sulla parola condivisione e capire
cosa questa parola può diventare
nella nostra esperienza.
È fondamentale, per uscire
dalla prospettiva «di qua il buono,
di là il cattivo; di qua la condivi-
sione, di là l’esclusione», rompere
il muro che mettiamo tra alcune
coppie logiche, che logiche non
sono perché appartengono, lungo
una soluzione di continuità, alla
fenomenologia della nostra espe-
rienza.
L’indifferenza è il
contrario della
condivisione?
La prima coppia è condivisio-
ne-indiffer