My first Magazine Animazione Sociale | Page 11

tarti, invertendo la direzione di marcia. Il problema è non sban- dare, mantenere l’equilibrio. Ecco perché è necessario sapere esatta- mente quali muscoli vanno atti- vati e quali rilassati per ottenere il massimo controllo dei propri movimenti, ma anche la massima fluidità. Camminare togliendo tutto quello che non è stretta- mente necessario a camminare è difficilissimo. Nel grounding tu devi mettere le radici, qui si tratta di cammi- Awareness è la capacità di essere presenti a sé e alle cose. Di questo tipo di consapevolezza c’è oggi grande bisogno e le pratiche del teatro permettono di svilupparla. nare mantenendo le radici; cioè tenendoti in contatto con gli altri, oltre che con te stesso natural- mente. È un allenamento che in ambito teatrale aiuta a formare un attore consapevole, autore della propria presenza in scena: di partenza. Sai cos’è il grownding? È stare con i piedi per terra; avere consapevolezza che tu stai in piedi; che i tuoi piedi arrivano lì; che le tue mani arrivano lì; che tu hai le mani; che tu hai i piedi; che quando parli gli altri ti ascoltano; che quando parli dici delle cose. E tutto questo lo fai con consape- volezza. Tutto questo noi lo sviluppiamo attraverso la Schiera. Ho iniziato a lavorare sulla Schiera molto tempo fa. In Elementi di struttura del sentimento, uno spetta- colo che ho fatto nel 1984, c’era una scena da cui è nato l’esercizio. Sei attrici camminavano dal fondo del palcoscenico al proscenio, facevano una piccola azione e poi tornavano indietro. Il ritmo cresceva su una musica che durava più di sei minuti, e il movimento diventava parossistico. Quella scena nel tempo si è trasformata in esercizio. La Schiera base si fa così: tu ti metti di fianco a un altro, si fa una fila, si cammina insieme. All’inizio in silenzio. Sono dodici passi avanti, dodici passi indietro e così via. L’obiettivo di questo esercizio è trovare un’unità di presenza tra le persone che camminano, escludendo ogni movimento non stret- tamente necessario a camminare naturalmente. La ripetizione regolare dei dodici passi perimetra, delimita, misura lo spazio. Le persone che cammi- nano definiscono così un ambiente fisico. Il tempo con cui i passi della serie si succedono costituisce il ritmo dell’esercizio. Poi la Schiera si evolve. La seconda fase si fa con il metronomo, e lì vai sul ritmo, devi stare dentro alla battuta del metronomo. E via via crei quello che diventa nel corso del tempo un movimento co- mune. La Schiera a un certo punto diventa respiro comune. Stai con gli altri oltre che con te stesso. Sono pratiche che all’inizio sembrano semplici e poi diventano sempre più complesse. Ma sono già difficili quelle base. La prima difficoltà la incontri quando devi vol-