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PROGETTARE PER IL TERRITORIO: I MODELLI DI RIFERIMENTO
MuSST
3 POLITICHE CULTURALI E SVILUPPO LOCALE.
IL CASO DEI SAC SISTEMI AMBIENTALI E
CULTURALI DELLA REGIONE PUGLIA
Francesco Palumbo
Pietro Antonio
Valentino
Negli ultimi anni la maggiore consapevolezza del ruolo del cosiddetto
“capitale culturale” e della creatività nel ridisegnare i processi di
crescita, ha prodotto effetti dirompenti sull’organizzazione spaziale
della collettività e sulle città.
Creatività e cultura possono costituire dei driver fondamentali
per lo sviluppo locale se integrate con gli altri processi produttivi,
in particolare con quello della ricerca, e se sostenute da politiche
pubbliche mirate.
L’attività pubblica di supporto alle imprese culturali e creative
(ICC) è stata alla base delle politiche culturali della Regione Puglia,
in particolare attraverso la costituzione dei Sistemi Ambientali e
Culturali (SAC).
Il programma avviato nel 2010 prevedeva la creazione di aggregazioni
territoriali con l’obiettivo di valorizzare e gestire in modo integrato
e sostenibile beni come aree protette, monumenti, siti archeologici,
musei, teatri storici, biblioteche e archivi, come ambiti potenziali
di sviluppo per nuove professionalità e come nuova opportunità di
crescita per il territorio.
In seguito a un avviso pubblico e a una procedura negoziale tra
Regione e soggetti proponenti, sono stati costituiti 18 Sistemi
Ambientali e Culturali, coinvolti 187 Comuni e più di 1.000 partner.
Attraverso una riformulazione del modello di Throsby, la filiera delle
ICC si può articolare in tre cerchi concentrici (Valentino, 2012 e 2013):
nel primo cerchio, le attività culturali e creative più “antiche” come la
conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e le performing
art; nel secondo cerchio, le attività nate con la prima “rivoluzione
industriale”: cinema, TV, radio, fotografia, editoria, riproduzione, ecc.
nel terzo cerchio, le attività legate alla “rivoluzione informatica”,
dove la comunicazione, insieme alla produzione e diffusione delle
informazioni, rappresentano le attività prevalenti.
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In questo modello, ogni cerchio è permeabile e arricchisce l’altro,
ma quello che si considera attivatore e ispiratore di nuovi processi e
prodotti culturali e creativi è il primo.
Con i SAC, l’attenzione strategica delle politiche della Regione Puglia
è passata dal recupero del patrimonio naturale e culturale alla sua
valorizzazione strategica a beneficio dell’intera filiera delle ICC stesse.
Le
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politiche culturali devono essere programmate e definire a priori:
obiettivi generali e specifici;
fondi disponibili e procedure di selezione semplici e trasparenti;
indicazioni per la composizione di partenariati pubblico-privati;
le attività di controllo e monitoraggio delle fasi attuative dei
progetti e della successiva;
• attività di valutazione.
Approfondimenti
SAC Sistemi Ambientali e Culturali, Regione Puglia
Pierluigi Montalbano e Pietro Antonio Valentino, “Politiche culturali e sviluppo locale:
tra teoria e pratiche”, Economia della Cultura (ISSN 1122-7885). Fascicolo 3-4, agosto-
dicembre 2015.
Focus
su buone
pratiche:
il Piano
strategico
del Turismo
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