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1.5
PROGETTARE PER IL TERRITORIO: I MODELLI DI RIFERIMENTO
MuSST
Con il termine partenariato si fa generalmente riferimento alle forme
di cooperazione tra soggetti pubblici e i privati allo scopo di finanziare,
costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi.
UN PERCORSO
CONDIVISO
In campo culturale alcune particolari ipotesi di partenariato sono state
introdotte nel testo del Codice degli Appalti e meritano una particolare
attenzione:
• art. 151 comma 3, che consente al MiBAC di attivare forme speciali
di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti
privati, dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione
programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la
valorizzazione di beni culturali immobili, attraverso procedure
semplificate di individuazione del partner privato;
• art.189, che consente di affidare in gestione per quanto concerne
la manutenzione, e con diritto di prelazione ai cittadini residenti nei
comprensori oggetto di convenzioni e su cui essi insistono, beni o
aree riservate al verde pubblico urbano e gli immobili di origine rurale,
riservati alle attività collettive sociali e culturali di quartiere;
• art. 190, che disciplina il Baratto amministrativo, ai sensi del quale gli
enti territoriali definiscono con apposita delibera i criteri e le condizioni
per la realizzazione di contratti di “partenariato sociale”.
L’apertura alla società civile e ai cittadini è il cardine della Convenzione
di Faro che introduce l’innovativo concetto di “comunità di eredità-
patrimonio” e dove si ribadisce anche la necessità della partecipazione
democratica dei cittadini “al processo di identificazione, studio,
interpretazione, protezione, conservazione e presentazione del patrimonio
culturale.
CHE COS’È
UN PIANO
STRATEGICO?
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Il modello teorico più comune per l’elaborazione di un piano strategico
è quello del Logic Model, che come il logical framework (da cui deriva il
quadro logico della progettazione europea) si basa su uno schema il cui
scopo è:
• essere validi strumenti di pianificazione per definire in modo chiaro
e quantitativo i risultati che si desidera ottenere da un programma o
da un progetto, collegandoli agli output da generare, alle attività da
realizzare e alle risorse da impiegare;
• porsi come strumenti di monitoraggio e di gestione di programmi o
progetti per verificare che le relazioni tra effetti e cause identificati in
fase di pianificazione si verifichino effettivamente.
CHE COS’È
UN PIANO
STRATEGICO?
Le componenti logiche tipicamente contenute in un piano strategico
sono:
• scenario competitivo;
• visione e strategie;
• obiettivi generali;
• obiettivi specifici;
• linee di intervento;
• azioni.
La pianificazione strategica può essere applicata a dimensioni
territoriali diverse.
A livello nazionale una delle più recenti e riuscite esperienze è
quella del Piano strategico del Turismo, le cui linee programmatiche
perseguono quattro obiettivi generali:
• innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale;
• accrescere la competitività del sistema turistico;
• sviluppare un sistema di marketing efficace e innovativo;
• realizzare una governance efficiente e partecipata nel processo di
elaborazione e definizione del Piano e delle politiche turistiche.
AMBITO
NAZIONALE
Tali obiettivi generali sono, a loro volta, articolati in obiettivi
specifici e linee di intervento strategico, nell’ambito delle quali, ogni
anno, vengono inserite le azioni, coerenti con le linee strategiche
individuate.
Al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi specifici e generali
del PST l’attuazione è costantemente monitorata per consentire sia
di valutarne l’andamento e gli effetti, sia di adeguare i contenuti e gli
strumenti ai cambiamenti nel contesto di riferimento.
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