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PROGETTARE PER IL TERRITORIO: I MODELLI DI RIFERIMENTO
MuSST
Il Piano Strategico di Sviluppo Culturale si orienta verso due direttrici
principali:
• investimento sulla governance istituzionale e sull’attivazione di forme
di partenariato;
• investimento sulle comunità di eredità.
È difficile individuare un unico modello di governance come
riferimento dei piani strategici di sviluppo culturale: ogni modello
è tale perché si è realizzato in un definito ambito territoriale, con
determinate risorse umane in un preciso momento storico. Da
ciascuna esperienza è però interessante far emergere procedure
e processi che la contraddistinguono, ne connotano le azioni e
salvaguardano l’efficacia.
I MODELLI DI
GOVERANCE
Tra le principali criticità riscontrate in precedenti esperienze
similiari nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale, si
evidenziano in particolare:
• la propensione a privilegiare gli interventi puntuali e frammentati
rispetto a quelli sistemici e integrati;
• la scarsa integrazione tra patrimonio culturale e valori identitari dei
territori di cui è parte costitutiva insieme alle attività produttive, ai
servizi, alle tradizioni e ai valori immateriali delle comunità che li
abitano;
• la difficoltà a elaborare strategie e progettazioni di area vasta,
anche quando i territori sono caratterizzati da omogeneità dei valori
identitari e delle relazioni socio-economiche;
• la scarsa coerenza strategica tra gli interventi per la valorizzazione
del patrimonio culturale e le politiche generali per lo sviluppo locale;
• l’assenza di realistici piani di gestione capaci di assicurare nel tempo
la sostenibilità economica degli interventi e con essa la massima
ricaduta economica, sociale e occupazionale;
• la difficoltà ad attivare partenariati pubblico-privato in grado
di sostanziare le filiere della valorizzazione, compresi i servizi di
accoglienza e mobilità per la fruizione del patrimonio culturale;
• la debolezza delle governance istituzionali indispensabili per
garantire unitarietà strategica, contestualità attuativa e gestione
integrata degli interventi previsti;
• l’insufficiente coinvolgimento della cittadinanza in tutte le fasi di
definizione delle strategie, degli interventi e del monitoraggio dei
risultati.
Il concetto di governance si riferisce alla necessità di impegnare i territori
a superare l’approccio puntuale che, finora, li ha contraddistinti invitandoli
a condividere una strategia d’area vasta e un progetto di sviluppo
a base culturale, saldamente agganciato a un modello gestionale
sostenibile.
IL PIANO
STRATEGICO
DI SVILUPPO
CULTURALE
La mancanza di governance impedisce la definizione di una
pianificazione strategica che, ponendo al centro dello sviluppo territoriale
un progetto culturale, sia in grado di integrare altre dimensioni di
intervento: dalle infrastrutture alla mobilità, dalla riconversione di spazi
industriali dismessi all’intervento sulle aree di pregio paesaggistico.
Secondo questo modello, infatti, la cultura cessa di essere un ambito
‘settoriale’ e diventa progetto interdisciplinare in grado di coinvolgere
il mondo della ricerca, di attivare un proficuo rapporto di partenariato
pubblico-privato, di alimentare il ruolo innovativo delle industrie creative,
di assicurare l’attiva partecipazione dei cittadini e degli operatori privati.
È quindi necessario oggi adottare un innovativo approccio di governance,
orientato alla cooperazione e alla relazionalità, con una prospettiva
pluriennale e, laddove possibile, una natura contrattuale vincolante per
i partecipanti, in cui le politiche pubbliche siano in grado di supportare
azioni relazionali. Nel contempo, i decisori locali dovrebbero avere il ruolo
di facilitatori delle medesime, al fine di permettere una co-partecipazione
anche ai soggetti privati, così che a un eventuale cambiamento della
figura apicale grazie alla quale è nata la relazione si eviti che scompaia la
relazione.
Il superamento delle criticità avviene attraverso approcci progettuali
sistemici in ambiti territoriali caratterizzati da omogeneità dei valori
identitari e da integrazione delle relazioni sociali ed economiche.
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