MUSST2 PATRIMONIO CULTURALE E SVILUPPO LOCALE MUSST2_ebook_low | Page 30

1 1.5 PROGETTARE PER IL TERRITORIO: I MODELLI DI RIFERIMENTO MuSST Il Piano Strategico di Sviluppo Culturale si orienta verso due direttrici principali: • investimento sulla governance istituzionale e sull’attivazione di forme di partenariato; • investimento sulle comunità di eredità. È difficile individuare un unico modello di governance come riferimento dei piani strategici di sviluppo culturale: ogni modello è tale perché si è realizzato in un definito ambito territoriale, con determinate risorse umane in un preciso momento storico. Da ciascuna esperienza è però interessante far emergere procedure e processi che la contraddistinguono, ne connotano le azioni e salvaguardano l’efficacia. I MODELLI DI GOVERANCE Tra le principali criticità riscontrate in precedenti esperienze similiari nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale, si evidenziano in particolare: • la propensione a privilegiare gli interventi puntuali e frammentati rispetto a quelli sistemici e integrati; • la scarsa integrazione tra patrimonio culturale e valori identitari dei territori di cui è parte costitutiva insieme alle attività produttive, ai servizi, alle tradizioni e ai valori immateriali delle comunità che li abitano; • la difficoltà a elaborare strategie e progettazioni di area vasta, anche quando i territori sono caratterizzati da omogeneità dei valori identitari e delle relazioni socio-economiche; • la scarsa coerenza strategica tra gli interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale e le politiche generali per lo sviluppo locale; • l’assenza di realistici piani di gestione capaci di assicurare nel tempo la sostenibilità economica degli interventi e con essa la massima ricaduta economica, sociale e occupazionale; • la difficoltà ad attivare partenariati pubblico-privato in grado di sostanziare le filiere della valorizzazione, compresi i servizi di accoglienza e mobilità per la fruizione del patrimonio culturale; • la debolezza delle governance istituzionali indispensabili per garantire unitarietà strategica, contestualità attuativa e gestione integrata degli interventi previsti; • l’insufficiente coinvolgimento della cittadinanza in tutte le fasi di definizione delle strategie, degli interventi e del monitoraggio dei risultati. Il concetto di governance si riferisce alla necessità di impegnare i territori a superare l’approccio puntuale che, finora, li ha contraddistinti invitandoli a condividere una strategia d’area vasta e un progetto di sviluppo a base culturale, saldamente agganciato a un modello gestionale sostenibile. IL PIANO STRATEGICO DI SVILUPPO CULTURALE La mancanza di governance impedisce la definizione di una pianificazione strategica che, ponendo al centro dello sviluppo territoriale un progetto culturale, sia in grado di integrare altre dimensioni di intervento: dalle infrastrutture alla mobilità, dalla riconversione di spazi industriali dismessi all’intervento sulle aree di pregio paesaggistico. Secondo questo modello, infatti, la cultura cessa di essere un ambito ‘settoriale’ e diventa progetto interdisciplinare in grado di coinvolgere il mondo della ricerca, di attivare un proficuo rapporto di partenariato pubblico-privato, di alimentare il ruolo innovativo delle industrie creative, di assicurare l’attiva partecipazione dei cittadini e degli operatori privati. È quindi necessario oggi adottare un innovativo approccio di governance, orientato alla cooperazione e alla relazionalità, con una prospettiva pluriennale e, laddove possibile, una natura contrattuale vincolante per i partecipanti, in cui le politiche pubbliche siano in grado di supportare azioni relazionali. Nel contempo, i decisori locali dovrebbero avere il ruolo di facilitatori delle medesime, al fine di permettere una co-partecipazione anche ai soggetti privati, così che a un eventuale cambiamento della figura apicale grazie alla quale è nata la relazione si eviti che scompaia la relazione. Il superamento delle criticità avviene attraverso approcci progettuali sistemici in ambiti territoriali caratterizzati da omogeneità dei valori identitari e da integrazione delle relazioni sociali ed economiche. 30 31