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MuSST
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PROGETTARE PER IL TERRITORIO:
I MODELLI DI RIFERIMENTO
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Paola Falini
Direttrice della Scuola
di Specializzazione in
Beni Naturali e Territoriali
- Università Sapienza
IL PIANO DI GESTIONE DEI SITI UNESCO.
L’ESPERIENZA DELLE VILLE MEDICEE IN
TOSCANA
Il Piano di Gestione è uno strumento a “doppia identità”: si
articola in un piano strategico e in uno strumento di coordinamento
operativo.
Per questo suo doppio ruolo trova una serie di difficoltà a misurarsi
con la pianificazione istituzionale; uno strumento di indirizzo che, pur
approvato dagli organi competenti, non riesce ad avere una stretta
cogenza sul piano delle politiche.
Piani di Gestione dei Siti, divenuti obbligatori dal 2002 si pongono
l’obiettivo di garantire che la ragione dell’iscrizione nelle liste si
protragga nel tempo.
Il modello metodologico per la definizione del Piano di Gestione
prevede:
• l’individuazione di un territorio di riferimento e il coinvolgimento
degli stakeholder a esso connessi;
• un’analisi preliminare di ambito territoriale e delle risorse culturali
e socio-economiche;
• la definizione di obiettivi e strategie operative;
• la pianificazione di attività e programmi da integrare e la
declinazione di progetti e interventi specifici.
Questi passaggi fondamentali conducono alla definizione dei
piani di settore (conoscenza, tutela, valorizzazione, promozione e
monitoraggio) e permettono di misurare l’impatto delle azioni nel
tempo, di verificare il successo delle politiche attuate e di modificare
eventualmente i piani stessi.
Il Libro bianco sulla Legge 77 del 2006 del MiBAC evidenzia come
in Italia si sia attivato un numero elevato di piani di gestione e come
queste pratiche si siano rivelate un fattore determinante sia per i
nuovi Siti iscritti sia per quelli già inseriti nella Lista del Patrimonio
Mondiale dell’Umanità. È questo un bagaglio di esperienze sul
campo che ha permesso di identificare e fornire indicazioni per una
generazione successiva nella gestione.
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IL CASO DELLE
VILLE MEDICEE
“Ville e Giardini Medicei in Toscana” è un sito seriale.
Delle 36 ville medicee presenti in un territorio esteso come quello
della Regione Toscana sono quattordici (dodici ville e due giardini
ornamentali) quelle selezionate ed entrate a far parte del sito
UNESCO. Cinque sono in gestione al Polo museale della Toscana, le
restanti sono di proprietà privata, comunale o provinciale, delineando
una diversa connotazione dei soggetti competenti nel Piano di
Gestione.
La prima parte attiene al quadro di riferimento generale
che identifica il bene, la sua storia e i suoi significati e che,
parallelamente, individua gli attori coinvolti e gli accordi tra i
soggetti competenti. La seconda parte descrive attentamente i
valori del bene, lo stato di conservazione e i fattori interessanti,
criticità sotto il profilo ambientale e antropico legate a fattori di stato
manutentivo del bene oppure a difficoltà di “contesto”.
COME È
COMPOSTO
IL PIANO
DI GESTIONE
La classificazione degli strumenti di protezione in atto, le statistiche
dei visitatori, la pianificazione delle competenze fanno parte
dell’analisi dello stato dei luoghi.
I dati raccolti sui caratteri socio-economici del territorio consentono
una valutazione sulle dinamiche in atto nell’area dove si trova il sito.
Alla luce di questo quadro si realizza un’analisi SWOT, a cui segue
l’individuazione di cinque piani di settore:
1. Piano della conoscenza;
2. Piano della tutela e della conservazione;
3. Piano di valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e
socio - economico;
4. Piano di promozione, formazione e comunicazione;
5. Piano di monitoraggio.
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