MRxHC /// PROD - COMUNICHERETE CHIARO COMUNICHERETE TUTTO | Page 70

che si mobilita riempiendo le piazze, “nei volti severi ma sco- perti dei manifestanti e nelle bandiere”. Molti manifesti nel corso del “lungo Sessantotto”, adottano un sistema dicotomi- co ove una violenza “legittima e necessaria” si scontra con una violenza “immorale e arbi- traria”: partiti costituzionali vs. “opposti estremismi”, sinistra rivoluzionaria vs. neofascisti e/o Stato borghese e/o capitalis- mo ecc. Non è infrequente che nei manifesti di tutte le forze politiche, istituzionali e non, il nemico venga mostrato come entità anonima, col volto celato (passamontagna o casco d’ordi- nanza, in base allo schieramen- to della forza politica), incline alla violenza cieca ed indis- criminata. Il nemico violento viene raffigurato come automa senza volto, mero simbolo o marionetta guidata da dietro le quinte. Le forze politiche isti- tuzionali, al fine di negare legit- timità agli avversari, tendono a denunciare la violenza armata o “attraverso immagini verosi- mili, ideate appositamente”, o “modificando profondamente le fotografie originali” al fine da enfatizzare l’impatto emotivo. Alla condanna del terrorismo (termine che ben presto diviene quasi onnicomprensivo di qual- siasi ricorso a forme di violen- za), i manifesti istituzionali as- sociano spesso l’indicazione di come sconfiggerlo. La comune “battaglia per la difesa della 70