inquadrature dall’alto in basso e viceversa alludono al rapporto
repressore/represso. La camera non è quasi mai fissata su ca-
valletto rendendo instabile la ripresa, come se la nevrosi del
Dottore permeasse anche lo stile della tecnica di regia. La fo-
tografia vira su colori caldi e morbidi, con la luce compatta ed
estesa per tutta la scena. Spesso questa è “sporcata” da oggetti
che si frappongono tra la macchina da presa e l’azione limitan-
do il campo visivo. I visi e le figure vengono tagliati da muri,
cancelli e riflessi. Questo contribuisce alla costante atmosfera
tesa e grottesca del film.
La colonna sonora del film è un pezzo di Ennio Morricone
dal ritmo sincopato. Gli strumenti utilizzati sono: uno
scacciapensieri, che ad ogni pizzico ricorda le origini sicule del
Dottore e allo stesso tempo aggrava la tensione; il sax soprano
e contrabbasso che sottolinea i sentimenti contrastanti provati
dal protagonista trasponendone la nevrosi.
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