Assolutamente no, se lo considera atten-
tamente, scoprirà che non ho provato
a fare pseudo-cinema o pseudo-teatro,
ma qualcosa di veramente e intrinseca-
mente televisivo. Per fare questo, pren-
do in considerazione per ogni scena
le dimensioni dello schermo e lavoro
con attenzione sulla precisione della
ripresa. Mi ha chiesto perché ho scelto
Miller. Perché è un lavoro contempo-
raneo. Non mi interessava fare un clas-
sico già riverito nella storia culturale e
negli annali. Dirigere L’orologio ameri-
cano a teatro è stato come fare un film.
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