compie un importante viaggio
in Cina e nel 1968 muore a Ber-
lino.
Negli anni venti Heartfield
era diventato un artista di tipo
nuovo, un artista che inter-
viene, l’artista militante. Egli
non solo si rifiuta di lavorare
estraniato dagli eventi reali, ma
vuole intervenire sugli eventi
stessi con i mezzi artistici a sua
disposizione per modificare
la direzione: fare politica, non
giudicarla. Presupposti necessa-
ri sono un linguaggio altamente
sviluppato e comprensibile alle
masse, un procedimento artis-
tico che consenta lavori rapidi
e un mezzo che garantisca la
veloce diffusione dell’arte tra le
masse, proprio con questo sco-
po Heartfield usa il fotomon-
taggio.
Con l’opera Milioni dietro a me
(16 ottobre 1932) Heartfield
denuncia l’appoggio dato a Hit-
ler dalla grande industria e dai
latifondisti agrari, ripetendo un
motto che lo stesso Hitler ave-
va largamente usato prima di
arrivare al potere per indicare
la massa dei suoi sostenitori.
Heartfield annuncia ironica-
mente: “Il significato del saluto
di Hitler: un piccolo uomo che
chiede grandi regali” e mostra
la mano destra di Hitler accet-
tare una mazzetta di banconote
da un gigantesco borghese che
sta dietro di lui. Ovviamente il
finanziatore occulto non vuole
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