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oltre che per le bellezze naturalistiche, anche per la caccia fotografica alle aurore boreali, ben visibili sul territorio.

Il viaggio da noi pianificato, ha previsto il decollo da Malpensa, scalo ad Oslo e successivo trasferimento all’aeroporto di Evenes, dove abbiamo noleggiato una vettura per gli spostamenti interni nelle isole, le principali delle quali collegate via ponti e via tunnel (anche sottomarini). Nostro campo base, la città di Leknes, posta a due terzi dell’arcipelago e strategica logisticamente; da lì infatti si possono raggiungere le mete più importanti e conosciute. Su tutte Hamnoya e Reine, vere e proprie perle incastonate nei fiordi, un piccolo borgo di pescatori ed una cittadina di poco più di 300 abitanti situata all’interno di una grande insenatura, forse i simboli più famosi delle Lofoten stesse. Lungo la E10, arteria principale che attraversa da nord a sud, a breve distanza da Leknes si trovano anche le spiagge più famose (in estate il turismo balneare ed il trekking la fanno da padrone): Skagsanden, Uttakleiv, Haukland ed Unstad solo per citarne alcune. In realtà esistono una miriade di spunti interessantissimi: chiese, quale Gimsoya Kirke, poste in insenature come a proteggere la terraferma dalla furia dell’oceano; fari tozzi e bianchi dai vivaci tetti rossi che vegliano come sentinelle guidando i pescherecci al rientro verso casa; i caratteristici rorbuer rossi, una volta abitazioni dei pescatori ed ora adibiti a a cottage per turisti, e molto altro ancora.

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