Fotografie e articolo di Luca Avanzini
Val Baganza
a qualche anno utilizzo un capanno fisso in Val Baganza per le mie
osservazioni e sessioni fotografiche.
Si tratta di un capanno costruito su un terreno privato in collaborazione con alcuni amici e viene utilizzato in tutti i periodi dell’anno perché dotato sia di mangiatoie per gli uccellini che di una pozza per le abbeverate ed i bagni. Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di migliorarne la fruibilità, le funzionalità ed il confort riducendone pure l’impatto ambientale.
La soluzione che abbiamo adottato dal settembre del 2017 pare essere la
migliore. Il capanno è concepito per essere utilizzato da tre fotografi contemporaneamente con soggetti a distanze di poco inferiori ai 4 metri.
Il capanno è un contenitore di legno (OSB) rivestito da telo per pacciamatura, sul
tetto è stata posizionata un ondulina catramata per evitare infiltrazioni di acqua e per garantire la visuale di tutto il set fotografico è stato posto un vetro riflettente lungo come tutto il capanno e alto 25 cm. Questa soluzione permette di osservare
l’ambiente circostante senza essere visti dagli uccelli. Per evitare che questi poi
possano sbattere contro il vetro, alla fine di ogni sessione fotografica ricopriamo il
vetro con un telo.
Un’ultima finezza è rappresentata dagli oblò attraverso i quali vengono inserite le
ottiche fotografiche. Questi sono infatti foderati da coni di tessuto nero che
avvolgono l’obiettivo e ne consentono il movimento impedendo agli uccelli di
vedere all’interno del capanno.
Per chi è appassionato di avifauna, il capanno fisso con mangiatoie e pozza
rappresentata la miglior soluzione per avere un set disponibile tutto l’anno. Una
valida alternativa alla caccia fotografica itinerante e alle oasi a pagamento.
Certo, questa soluzione richiede costanza, impegno, dedizione e soprattutto
pazienza nelle fasi iniziali.
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CAPANNO IN
Capanno in costruzione
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