Magazine ObbiettivoNatura Nr.2 GIUGNO | Page 51

arrivano ad auto impollinarsi o scindersi (Pollazione) in un nuovo esemplare, certe usano richiami odorosi. Arrivando addirittura a emettere ferormoni di un particolare insetto come l’orchidea Chiloglottis trapezioformis.

Forme e dimensioni possono variare considerevolmente a seconda delle caratteristiche adattive. Troviamo il genere Ophrys (dal greco ciglia) i cui fiori simulano spesso il dorso d'insetti, Orchis che hanno forme antropomorfe, passando attraverso i colori sgargianti dei generi Dactylorizza e Nigritella, alle forme più anonime come Listera, Gennaria o Platanthera sino all’unicità di piante come Cypripedium o Himantoglossum.

La struttura del fiore prevede i Sepali, che è la parte che contiene e protegge l’inflorescenza, i petali in numero di tre di cui uno modificato che prende il nome di Labello (che funge da ricettore dell’impollinatore), il Ginostemio fonde gli organi riproduttivi (Stami e Pistilli). La parte retrostante del fiore è caratterizzata dall’ovario in cui si formerà il seme. Queste piante possono a volte ibridarsi tra di loro. Le orchidee rientrano nella convenzione di Washington CITES che con la legge 150 del 7 febbraio 1992 è applicata su tutto il territorio italiano. Ogni prelievo o eventuale recisione è punibile dalla legge. La fotografia deve sempre essere riguardosa del soggetto naturale. Per le loro caratteristiche di unicità, vanno esaltate e fatte conoscere rimarcandone il rispetto.

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