Magazine ObbiettivoNatura Nr.2 GIUGNO | Page 48

Orchidee

selvatiche

di Gianguido Gilioli

Questa ampia famiglia ha peculiarità spe-cifiche che la caratterizzano. Il “tri-menio” è sicuramente uno dei tratti peculiari. Un fiore Liliopsida può avere, secondo questa caratteristica, tre, sei o nove petali. Altre caratteristiche: presentano un unico co-tiledone (foglie embrionali); i grani pol-linici mostrano un solo solco (Mono-colpati); le foglie hanno le nervature principali parallele e non reticolate.

Questo genere di piante è distribuito in tutti gli habitat terrestri fatta eccezione per deserti e ghiacciai. In genere le orchidee vengono considerate piante pioniere e si adattano ad ambienti tendenzialmente difficili sfruttando lo spazio non utilizzato da altre specie. Per questo nel mondo le troviamo in habitat differenti con soluzioni vegetative dissimili. Scopriamo quindi diversità di radicazione molto accentuate, si passa dalla classica geofita (che ha ra-dicazione a terra) a soluzioni vegetative più radicali come quella aerea (che prende nutrimento dal contatto diretto con umidità atmosferica), epifitica (che vive in simbiosi con altre piante) o saprofitica (che si nutre di materie organiche morte).

In Italia la maggior parte delle orchidee spontanee è di tipo geofita. Solo alcune (Liparide, Malaxi e Spiranthes) possono considerarsi epifitiche in quanto vegetano su manti di muschio.

Manina (Gymnadenia odoratissima)

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L

e orchidee sono piante che fanno parte della classe botanica Liliopsida.

Le orchidee coprono, con 29 generi e più di 180 tra specie e sottospecie, il suolo Italiano peninsulare e insulare in modo radicale. Il loro habitat spazia dal livello del mare ai 2000 mt di altitudine. Sono piante perenni che adattano la propria fioritura alle condizioni climatiche e alle diverse caratteristiche del terreno. La fioritura può anche non essere costante a seconda delle condizioni vegetative in cui la pianta si trova. Non tutte le orchidee sono autotrofe (che si nutrono attraverso l’azione clorofiliana), alcune come Neottia e Limodorum non hanno questa capacità ma sfruttano quelle di un fungo (Micorriza) con cui vive in simbiosi.

Una caratteristica importante per i fotografi è che queste piante hanno una fioritura che non viene influenzata dalla luce. Quindi non essendo fotoreattivo il fiore