Magazine ObbiettivoNatura Nr.2 GIUGNO | Page 20

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dendo peraltro l’inclinazione del ter-reno, che a quella altezza è abbastanza ripido. In quelle condizioni il vero pe-ricolo è perdersi (purtroppo non sarem-mo stati i primi).

Dopo la partenza, direzione rifugio di Lagdei, dove pensavamo di parcheggiare la vettura e salire a piedi fino al Monte Marmagna, guardavamo il cielo spe-rando di intravedere qualche stella. Nulla da fare, tutto coperto. Arrivando nei pressi del Ponte Romano, in provincia di Corniglio, abbiamo iniziato ad intra-vedere qualche stella e la luna, che seb-bene fosse solo al primo quarto, splen-deva luminosa nel cielo, che via via annunciava un’apertura e sembrava dar-ci il benvenuto. Arrivati al parcheggio del Rifugio Lagdei ci siamo vestiti per la sa-lita. In quelle condizioni il dubbio è sem-pre: sarò vestito troppo? Forse poco? Avrò freddo? Avrò troppo caldo? Il ve-stiario prevedeva: ciaspole, scarponi e calzettoni invernali, pantaloni invernali idrorepellenti, ghette (articolo indispen-sabile, se ti si bagnano i piedi è finita), intimo termico, micro pile, piumino da montagna con cappuccio (un must!), oltre, ovviamente a guanti, cuffia e scal-da collo.

L’equipaggiamento prevedeva anche ra-dioline per comunicare a distanza e gli utilissimi teli isotermici: quelli usati du-rante i soccorsi per mantenere calde le persone a terra che non possono muo-versi. Quest’ultimo è un accessorio che non tutti hanno quando vanno a cammi-nare in montagna, ma è indispensabile a mantenere la temperatura corporea qua-lora ci sia l’impossibilità di muoversi, ed in montagna i motivi possono essere in-numerevoli. Lampada da fronte e da mano, concludono ciò di cui ci siamo do-tati.

Finalmente siamo partiti, nel silenzio ed al buio, direzione Lago Santo, passando per il percorso più veloce e diretto, anche se più ripido.

Nella cartografia del Parco Nazionale

dell’Appennino Tosco-Emiliano è nume-