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della giornata, seguendo il comportamento della luce naturale. Lo schema di variazione della temperatura di colore è memorizzato all’interno del dispositivo di controllo, ma l’utente può sempre accedere, attraverso l’applicazione sullo smartphone, a un controllo manuale di temperatura di colore e di livello di illuminazione (Figura 2). Fig. 1 Interfaccia dell’App nella modalità di visualizzazione dei dati del sensore associate ad un ambiente / App interface in the data display mode of the sensor associated with an environment Fig. 2 Interfaccia applicazione nella modalità manuale circadiana / App interface in the manual circadian mode a un ambiente e a cui fanno capo diversi apparecchi di illuminazione collegati attraverso un protocollo DALI 11 . Nel caso in cui l’edificio sia molto esteso, il sistema supporta il controllo di più ambienti, dotati ciascuno di un proprio sensore di luminosità. I sensori di luminosità e di temperatura ambiente possono essere montati a soffitto oppure integrati in oggetti di arredo o all’interno della task light. I dati misurati dal sensore possono essere visualizzati in tempo reale dall’app, come mostrato nella Figura 1. • Controllo automatico dell’illuminazione implementando una funzione evoluta di tipo circadiano in cui la temperatura di colore degli apparecchi viene variata nel corso Test di laboratorio Le capacità del sistema di regolare l’illuminazione sono state valutate in un ambiente controllato che simula una reale installazione d’ufficio. A tale scopo è stato ricreato un set-up in grado di verificare le funzionalità del sistema in riferimento a due possibili condizioni di funzionamento reale. La prima è la funzionalità di mantenimento di un livello costante di illuminamento, fissato in fase di configurazione dell’impianto, in accordo con il compito visivo che gli occupanti dello spazio saranno chiamati a svolgere nell’arco della giornata lavorativa. La seconda è la funzionalità circadiana, in cui il sistema cambia la temperatura di colore correlata (CCT) nell’arco della giornata lavorativa, per esempio dalle ore 9:00 alle 18:00, in modo da creare un ambiente che sia maggiormente confortevole per gli utenti e che favorisca inoltre la normale fasatura del ritmo circadiano come avviene in natura. Il set-up creato in laboratorio è stato realizzato mediante i dispositivi OTOMO e l’utilizzo di apparecchi di illuminazione forniti da Eelectron e da Panzeri al fine di contenere gli elementi necessari al test delle due funzioni descritte. L’ambiente di prova è stato allestito all’interno della sala prove ambientali del Lab. Luce del Politecnico di Milano, dotato di una struttura americana atta ad ospitare degli allestimenti temporanei di sistemi di illuminazione da sottoporre a test di funzionamento; il test prevede anche il feed-back di utenti che sperimentano alcune condizioni di illuminazione appositamente studiate (Figura 3). Il set-up utilizzato per i test è costituito da due apparecchi di illuminazione LED a bianco dinamico di produzione 3F Filippi, dotati di due canali controllati mediante protocollo DALI. Il primo canale emette luce bianca calda alla temperatura correlata di colore di 2884K e Ra=84 mentre il secondo emette luce bianca fredda alla temperatura correlata di colore di 7507K e Ra=88. Le misure sono state realizzate ponendo lo strumento di misura sotto l’apparecchio di illuminazione in direzione normale alla superficie emittente. Si è atteso un periodo di 15 minuti affinché gli apparecchi raggiungessero le condizioni di regime prima di procedere con la misura. Il sistema di controllo installato è stato composto dalle seguenti componenti: il modulo DALI-BLE, il modulo sensore luminosità e temperatura a soffitto con possibilità di controllo manuale dell’impianto e la lampada Jackie con integrato il sensore di luminosità. Gli apparecchi sono dotati di schermi in alluminio lamellare al fine di limitare l’abbagliamento e sono quindi adatti ad un’installazione in un ufficio con video terminali. L’altezza di installazione dell’apparecchio di illuminazione è di 2,80m, mentre l’altezza rispetto al piano di lavoro risulta di 2,07m. La lampada Jackie è posta a 1,20m dal pavimento. Il piano di lavoro è costituito da due scrivanie affiancate poste sotto gli apparecchi di illuminazione: una delle due scrivanie è dotata di una task light per incrementare i livelli di illuminamento sul compito visivo, qualora necessario. La task light utilizzata è la lampada Jackie che incorpora al suo interno il sensore di luminosità e temperatura del sistema di controllo. Gli strumenti di misura utilizzati sono: wattmetro Yokogawa WT 110, multimetro Fluke 45, Minolta T-1H e CL500A. I primi test sono stati condotti nella modalità a illuminamento costante. Fissata una soglia di 300 lux, si è provveduto a misurare l’andamento degli illuminamenti e della potenza elettrica assorbita dovuta agli apparecchi e al sistema di controllo. La misura è stata condotta con un debole contributo di luce naturale proveniente dalle finestrature del laboratorio, oscurabili con tende nere coprenti. All’inizio della registrazione il contributo di luce naturale, misurato in corrispondenza del sensore della lampada Jackie, risulta essere inferiore a 20 lux. In questa configurazione si è potuta misurare la risposta del sistema di controllo per una postazione di lavoro distante dalla finestratura. La Figura 4 mostra i risultati delle misure registrate, dalle quali si deduce che il sistema è in grado di controllare in modo accurato il livello di illuminamento sul compito visivo. Si è valutato che la differenza tra il posizionamento di un sensore sul tavolo (compito visivo) o al di sopra di esso di circa 72 cm, risulta del 22% circa. Ovvero il valore di illuminamento è sovrastimato del 22% circa, ma un’adeguata scelta del valore di soglia può compensare questo offset massimizzando il risparmio. La prova è stata eseguita confrontando le misure fornite dal sistema di controllo con quelle provenienti da un luxmetro ad elevata accuratezza, posto sul piano della scrivania. Per valutare la stabilità del sistema nel mantenere il livello di illuminazione costante Fig. 3 Set-up per il test in ambiente controllato delle performance del sistema e gli strumenti di misura utilizzati / Set-up for the controlled environment test of the system performance and the measuring instruments used RESEARCH AND INNOVATION / LUCE 327 29