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Le Utility e le Smart Cities del futuro Il parere di Raffele Bonardi, Amministratore Delegato di Citelum Italia Isola del Liri Oggi, secondo lei, le Utility sono in grado di poter svolgere un ruolo che spesso manca di direzione strategica di un processo di Smart City? La decisione strategica deve sempre emergere da un processo che raccoglie le esigenze dei cittadini. Ovviamente le Utilities possono e sono in grado di proporre soluzioni integrate in realtà di piccole e medie dimensioni, in quanto gli attori sono limitati e le infrastrutture sono di semplice identificazione. In realtà di grandi agglomerati difficilmente le Utilities potranno mai colmare lacune decisionali. Non bisogna confondere possibilità e opportunità: certamente l’Utility deve rendere coscienti le Amministrazioni rispetto al progresso di ciò che è possibile realizzare con le nuove tecnologie e dei possibili benefici; diverso è effettuare una scelta tra le molte direzioni nelle quali è possibile investire per il futuro sviluppo delle città. Quale è la strategia di Citelum in tal senso? La strategia è quella di proporsi come partner delle Amministrazioni per accompagnarle nella transizione culturale digitale, lavorando sulle L a città sarà sempre di più la protagonista di un nuovo sviluppo urbano, anche perché le città nei prossimi 50 anni dovranno contenere i due terzi della popolazione mondiale contro la metà di oggi. In questo scenario le Smart City possono essere l’unico antidoto contro inquinamento e sovraffollamento che ne conseguirà. Le Utility che ruolo hanno in questo processo? Che cosa possono mettere a disposizione in questa trasformazione? Al di là dei servizi in sé, sicuramente know how ed esperienza diventano un insostituibile supporto decisionale per le amministrazioni che devono per prima cosa munirsi di un progetto di sviluppo ed indicare una direzione. In base al progetto, l’Utility diventa un partner in grado di sviluppare una piattaforma ad hoc di servizi integrati. La chiave non è la raccolta di dati o la presenza di una infrastruttura, ma quali azioni si possono intraprendere dall’uso dei dati e delle infrastrutture per dare dei servizi ad alto valore aggiunto che possano migliorare l’organizzazione della città e di conseguenza la vita dei cittadini. opportunità tecnologiche e soprattutto sul beneficio concreto di tali opportunità in termini di effetti reali sulla qualità della vita dei cittadini di una comunità. In generale la strategia di Citelum è quella di creare un mondo bello, intelligente e sostenibile. La nostra attività ha un valore ambientale molto importante sia in termini di riduzione dei consumi energetici e quindi di minor produzione di CO 2 che di valorizzazione, sicurezza e connessione degli spazi urbani. L’esperienza internazionale accumulata e la multiculturalità della nostra azienda è un valore importante che mettiamo a disposizione sul mercato italiano. Quali saranno le sfide che bisognerà affrontare nel prossimo futuro in Italia per poter parlare veramente di Utilities 4.0? Le grandi sfide riguardano la decarbonizzazione, decentramento con prossimità al cliente, innovazione, digitalizzazione ed internazionalizzazione. Il nostro azionista EDF ha queste priorità. Ora la sfida è l’individuazione di nuovi driver economici e strumenti finanziari nell’ambito Smart City che inneschino il cambiamento così come è stato per il LED nell’illuminazione; sfide ulteriori sono la multidisciplinarietà delle competenze e l’integrazione di servizi molto diversi fra loro, per ridurre le complessità gestionali delle Amministrazioni. Sicuramente nei servizi pubblici la digitalizzazione può migliorare l’integrazione fra le infrastrutture, i processi industriali, l’efficienza dei servizi e la relazione con i clienti. Molte città, indipendentemente dalle dimensioni, sono caratterizzate dalla presenza di centri storici, edifici e monumenti di importanza storico/architettonica, che andrebbero protetti, valorizzati e correttamente fruiti: come si relazionano le esigenze di una smart city con quelle di salvaguardia del nostro patrimonio culturale? La Smart City è una grande opportunità per qualunque patrimonio che richieda di essere valorizzato perché ne agevola la conoscenza, l’accessibilità e soprattutto una fruizione ottimizzata e non “usurante”, attraverso un maggior controllo dei centri storici. La Smart City consente agli Amministratori di conoscere come la propria città è fruita da cittadini e ospiti con un grado di dettaglio impensabile fino a ieri e questo apre a infiniti percorsi di valorizzazione del vasto patrimonio artistico nazionale. 12 LUCE 327