LUCE 325 | Page 27

Ambrogio Maria Strano Luca Frezza Bruno Nideck ARES Giorgio Armani SpA Jimmy Choo I ricordi vivono di forme morbide ed evanescenti, parlano un linguaggio indiretto, scivolano in basso se si cerca di afferrarli ed emergono dal fondo quando ci si arrende. Spesso si rivelano fantasmi che abitano nella notte. A volte sono atomi in piena combustione, che deflagrano nella scatola della mente. Luci che visitano il buio. Sono tornato alla prima volta che incontrai Barbara. Era un INTEL: non ricordo l’anno ma il momento è fisso nella mia mente. Io e Barbara eravamo molto giovani, alle prime armi nel mondo della luce, e per una pura combinazione i nostri genitori si conoscevano. Non mi sento di dire nulla della Barbara lighting designer, perché non sono mai stato alla sua altezza illuminotecnica per farlo; i risultati professionali da lei conseguiti in un ambiente così competitivo come quello dell’illuminare la moda ne sono la prova più evidente. Però sono sicuro che da quell’incontro nacque una profonda amicizia. Un dono per pochi, una fortuna rara in questo mondo. La sua amicizia è stata una luce che non si può spegnere, il suo ricordo è uno spazio che non conosce il buio. Tutte le volte che riesco a pensarci senza provare dolore non posso fare altro che essere fiero di tutti gli anni in cui sono stato suo amico. Ho conosciuto Barbara oltre 20 anni fa, quando entrambi iniziavamo le nostre carriere. Lei però ne iniziava una originale, tutta sua, con la passione, il coraggio e il talento che tutti conoscia