Libretto venezia PRP Venezia 2a edizione | Page 49
ghi, alati, spargoli e gli acini tondeggianti, più che medi, con
buccia spessa, dorata e polpa un po’ sciolta» 47) .
Anche G. Tocchetti inserisce la “Dorona o D’Oro di
Venezia” nella sua descrizione dei vecchi vitigni del Padova-
no affermando che essa veniva coltivata in tutta la zona dei
Colli Euganei come uva da tavola, mentre la parte non uti-
lizzata a questo scopo era vinificata assieme ad altre cultivar
bianche per la produzione del vino bianco dei Colli stessi 48) .
In realtà i vitigni Dall’Oro 49) , D’Oro e Dorona erano
ricorrenti nella tradizione e nella saggistica viticola veneta
soprattutto nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento.
Solo di recente si è potuto dimostrare che, effettivamente, il
Dall’Oro e la Dorona coincidono esattamente; il primo, inol-
tre, pare molto simile alla Garganega grossa, detta anche Gar-
ganegona, e forse corrisponde ad uno dei due Garganega che
Pier de’ Crescenzi citava già nel Trecento, facendo distinzio-
ne fra la tipologia “femmina” molto produttiva, e quella
“mascolina”, meno generosa 50) .
Il vitigno è di buona vigoria ed è pure in grado di pro-
durre in modo soddisfacente. È poco sensibile alle crittoga-
47)
Cosmo I., Viticoltura pratica, III ediz., Firenze 1961, p. 100.
To cchetti G., Vecchi vitigni di uva da vino del Padovano, in “L’Italia agri-
cola” n° 2, Roma 1978, p. 88.
48)
«In bibliografia si sono trovate molte notizie relative ad una varietà
D’oro e coltivata in diverse zone del Veneto. Alla metà dell’Ottocento
l’uva D’Oro era coltivata nella provincia di Vicenza, nella zona di Gam-
bellara ed Arzignano e nella zona di Breganze, dove assieme a Pedeven-
da, Vespaiola ed altre diligentemente appassite, forniva il Breganze... Ma
la descrizione ampelografica riportata per la Dorona di Venezia non coin-
cide con la varietà da noi reperita con il nome D’Oro, bensì con quella
reperita con il nome Dall’Oro» (Costacurta A. - Cancellier S., I vitigni dei
Berici, Vicenza 1999, p. 101).
49)
Cfr. Giavedoni F. (a cura di), Guida ai vitigni d’Italia, Bra (CN) 2016, p.
528.
50)
48