Libretto venezia PRP Venezia 2a edizione | Page 26
Il vino della Serenissima nei secoli XIV e XV
A causa dei suoi intensi commerci marittimi, Venezia
non aveva avuto per molti secoli la possibilità di attuare una
vera e propria politica “terrestre”. Solo a partire dal 1291,
anno del trattato stipulato con i da Camino, signori di
molte delle terre situate fra Piave e Livenza, la Repubblica
Serenissima comincia a estendere la sua giurisdizione sulla
terraferma.
Nel secolo successivo, dopo la conquista di Treviso
(1339) e la vittoria sui Carraresi (1388), tutto il Veneto passa
gradualmente sotto Venezia e nel 1420 la città lagunare
estende il suo dominio all’intero Friuli e perciò anche a quei
territori dell’ “agro concordiese” situati tra Livenza e Taglia-
mento, che erano stati resi fertili e produttivi dai Romani già
nel I sec a. C.
A partire da questo periodo si ha un notevole rifiorire
della vitivinicoltura: le numerose splendide “ville venete”,
che i ricchi mercanti di Venezia si fanno costruire nel Veneto
orientale, vantano un ordinato susseguirsi di filari curatissimi
che danno vini eccellenti perché qui la terra offre ottime
caratteristiche per la coltura della vite, come molto esperta,
per antica consuetudine, è anche la mano dei vignaioli 20) .
Da questo momento in poi si può parlare di vini vene-
ziani, prodotti cioè nella terraferma in terreni di proprietà
della Serenissima. In precedenza, la quantità di vino prodot-
to nelle isole e nella terre prospicienti la laguna di proprietà
veneziana era sempre stata, come già s’è accennato, del tutto
trascurabile.
20)
AA. VV., I vini della provincia di Venezia, Venezia 1990, pp. 15-16.
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