Libretto venezia PRP Venezia 2a edizione | Page 18
dei viaggi per la Terrasanta, poteva fare da agenzia di viaggi
e da banca e fornire qualsiasi altro servizio ai pellegrini e ai
crociati.
Nei confronti delle città sue rivali, Venezia godeva
anche di molti vantaggi naturali: l’Adriatico era praticamen-
te il suo mare privato, con roccaforti sparse su isole strategi-
che che potevano offrire una valida difesa contro i pirati.
Durante i numerosissimi viaggi sul mare si sentiva forte
l’esigenza del vino; benché gli eccellenti vini di Roma fosse-
ro scomparsi da tempo, tuttavia in Grecia e nelle sue isole,
nonché in tutti i paesi del Levante, quali la Siria, il Libano, la
Palestina, il vino veniva prodotto e venduto.
Importati dai mercati greco-adriatici, i vini che arrivava-
no dal mare (vini navigata) coprivano gran parte del fabbiso-
gno degli abitanti della Laguna. Una considerevole parte del
vino importato veniva poi distribuita anche nelle città della
terraferma e oltre le Alpi. Venezia, tuttavia, faceva la parte del
leone in questo commercio, poiché conosceva molto bene i
luoghi di provenienza, soprattutto Creta, dalla quale impor-
tava più della metà del volume totale di questi vini.
Secondo il suo solito poi, dopo aver convogliato in patria
quasi tutti i carichi, ne curava la riesportazione marittima
(nell’Italia centro-meridionale, nella Francia meridionale,
nella Spagna e nel mare del Nord) e lasciava ad altri quella
all’interno (Germania, Piemonte, Liguria, Toscana) 13) . Quasi
tutta la valle padana, ma soprattutto Padova, Verona, Vicen-
za e Treviso, erano i centri di vendita sulla terraferma dei vini
greco-adriatici e questo avveniva ancor prima che Venezia
cominciasse la conquista dell’entroterra.
Cfr. Melis F., Il consumo del vino a Firenze nei decenni attorno al 1400, in
“Arti e Mercature”, mensile della C.C.I.A.A. di Firenze, anno IV, n. 6-7,
p. 29.
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