Libretto venezia PRP Venezia 2a edizione | Page 14
come nel Veneziano il vino venisse prodotto anche nelle
isole 11) .
Nel V secolo d. C. la distruzione di Aquileia e di Con-
cordia da parte dei barbari invasori, con la conseguente
migrazione della popolazione verso le isole della laguna, pro-
vocò un calo generale delle attività economiche e quindi
anche della vitivinicoltura.
L’arrivo dei Longobardi (VI sec.), anzi, la loro conversio-
ne al Cristianesimo e la costruzione, nei secoli successivi, di
abbazie e di molti piccoli monasteri campestri ridiedero alla
vite un ruolo importante che venne in seguito consolidato
con il passaggio di queste terre alla Serenissima.
Non dobbiamo dimenticare che fu grazie alla presenza,
in grande numero, dei monaci benedettini proprio in quelle
campagne, in particolare nell’area situata tra il Tagliamento e
la Livenza, che l’agricoltura e la coltivazione della vite ebbe-
ro sempre grande impulso.
È perciò possibile affermare che ci fu nei secoli conti-
nuità nella coltura della vite fin dal tempo delle centuriazio-
ni romane, nonostante l’arrivo e l’invasione, proprio in que-
ste terre, di numerose orde barbariche.
Tuttavia, per trovare un significativo interesse dei Vene-
ziani per la terraferma, bisogna aspettare il X secolo quando
varie abbazie, nonché qualche illustre famiglia patrizia,
acquistano proprietà sulla terraferma, forse in previsione
anche dell’importanza dei prodotti agricoli per la vita degli
abitanti della laguna.
Negli antichi trattati del tempo si continua a leggere che
nel vicino entroterra i Veneziani possiedono fondi agrari con
filari di viti e pergole. Un centro di raccolta del vino prodot-
AA. VV., L’avventura del vino nel bacino del Mediterraneo, in “Atti del sim-
posio internazionale”, Conegliano 30 sett. - 2 ott. 1998, Treviso 1990, p. 30.
11)
13