La Gazzetta Italiana 2013 Volume 20 | Page 16

Lingua Italiana People Brunella Barbati Reale Minischetti collaboratrice, Pisa Italia Gioiosa, scintillante, fantasiosa. La cucina siciliana è come la sua terra. Vive di sole, di mare, di amore. E di colori accesi, di odori intensi, di contrasti stridenti. La storia della tradizione gastronomica siciliana comincia con i primi abitanti dell'isola, i Sicani, i Fenici, i Greci, i Romani. Continua ad evolversi e si orienta verso nuovi sapori con l'arrivo di popoli invasori, dai Vandali ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, dagli Angioini agli Aragonesi. Molti piatti, ma soprattutto i dolci, conservano la tradizione e mantengono intatte le radici di un popolo che crede nella sua terra. Il dolce che inaugura le festività natalizie è la “cuccia” di Santa Lucia, pietanza preparata, appunto, per il 13 dicembre. Gli ingredienti base sono il frumento tenero, la ricotta fresca, lo zucchero, la cioccolata fondente. La preparazione richiede molte ore: il frumento va messo a bagno tre giorni prima della preparazione del dolce. Poi occorre scolarlo, metterlo in abbondante acqua leggermente salata e cuocerlo a fuoco lentissimo dalle sei alle otto ore e lasciarlo riposare nello stesso tegame per l’intera nottata. Il giorno seguente il frumento va scolato accuratamente e messo da parte in una zuppiera. Intanto si prepara la crema di ricotta cuocendo a fuoco moderato fino a lieve bollore la ricotta e lo zucchero e, dopo aver fatto raffreddare il composto, si aggiunge la cioccolata a pezzetti e la vaniglia. Alla crema così ottenuta si aggiunge il frumento e si otterrà il dolce. Altro dolce natalizio è il “buccellato”. Una ricetta isolana prevede farina, uova, strutto, zucchero, latte, scorza di limone, conserva, fichi secchi, uva passa, nocciole, mandorle, noci, buccia d’arancia candita, un chiodo di garofano, miele e frutta candita mista. È un dolce realizzato con una sfoglia con ripieno, molto calorico ma anche particolarmente buono. Un altro dolce siciliano tipicamente natalizio è il “torrone”. Una variante di tale ricetta prevede l’utilizzo di un chilo di mandorle e di un chilo di miele. Occorre sbucciare e tostare al forno le mandorle e metterle successivamente sul fuoco in una casseruola insieme al miele. Gli ingredienti si mescolano di continuo finchè non si rapprendono bene. Il composto si rovescia poi su un piano ben umido e lo si taglia in base alla forma desiderata. Ricordiamo ancora la “cobaita”. La ricetta prevede semi di sesamo, miele, zucchero e mandorle ben tostate. Occorre sciogliere il miele o lo zucchero in un tegame sul fuoco e dopo unirci i semi di sesamo e le mandorle. L’impasto si mescola continuamente con un cucchiaio di legno finchè all’ebollizione. Quando il composto è amalgamato lo si versa su di un piano umido e lo si spiana con un mattarello altrettanto umido fino allo spessore di un centimetro circa, quindi lo si taglia a quadrati o a rombi. E poi ancora i “nucatuli”, tipici biscotti ripieni natalizi, i “mustazzola” , le frittelle, in dialetto denominate “sfinci”, che hanno il loro posto d’onore nella cucina natalizia siciliana. Ad esempio, a Sortino si ha l’abitudine di decorarle col miele e gustarle proprio per il pranzo delle feste. L’ “aranciata” è un antichissimo dolce natalizio della Contea di Modica, dolce che può esser preparato utilizzando scorze d’arancia oppure, in alcune varianti, cedri, limoni, mandarini e mandaranci. È un dolce che si può gustare da solo oppure utilizzare come decorazione per altri dolci. Occorre sbollentare le scorze degli agrumi e lasciarle macerare per un giorno, cambiando l’acqua più volte. Le scorze vanno poi tagliate a strisce e sgocciolate. A fuoco dolce occorre preparare lo sciroppo con una pari quantità di zucchero ed acqua. Quando comincia a caramellare si uniscono le scorze e dopo cinque minuti si rovescia tutto l’impasto su di una superficie piana unta di olio di mandorla. Una volta raffreddatesi, le scorze si conservano in un barattolo da chiudere ermeticamente. E si potrebbe continuare ancora ad elencare i tipici e tradizionali dolci dell’isola: come dimenticare i dolcetti con fichi, offerti alla fine delle novene natalizie e la “cassata”, dolce tipico siciliano conosciuto in numerose varianti in base alla ricorrenza in cui si prepara? Una variante palermitana preparata per il Natale richiede, come ingredienti, il pan di spagna, la crema dei cannoli e la glassa di zucchero. Meraviglie culinarie che fanno del Natale un appuntamento annuale molto atteso! Best Wishes for the Holidays from all of us at Pamela Dorazio Dean Associate Curator for Italian American History Western Reserve Historical Society Proprietors Margaret & Leonette Cicirella & The Kiss of Hands Il Bacio delle Mani In Little Italy 12014 Mayyel