il punto
Artigianato
e territorio
di Marco Segatta
A
bbiamo letto recentemente la quantificazione dei danni provocati dalla
gelata di aprile che ha stroncato in Trentino la fioritura delle mele, delle
viti e di molta frutta in genere. Nell’Alta Valsugana per le viti, nella Valle dei
Laghi per la frutta si stima una perdita di raccolto del 20%; in Val di Non
si stima addirittura una perdita di prodotto pari al 70%. In termini economici per il
consorzio Melinda questo potrebbe significare uno stop del fatturato a 50 milioni di
euro rispetto ai 250 dell’anno precedente.
Un danno ingentissimo, che da un lato spinge la Provincia a chiedere lo stato di ca-
lamità naturale, ma che dall’altro preoccupa molte categorie economiche.
Marco Segatta
Presidente dell’Associazione
Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Infatti non stiamo parlando solo di un danno alle imprese dell’agricoltura, stiamo
parlando anche di danno ai lavoratori dei consorzi, ai lavoratori stagionali, ai tra-
sportatori, agli imballaggisti, a tutte le imprese di servizi e di manutenzioni collega-
te all’agricoltura. Un danno stagionale che rappresenta una mazzata per consumi,
spese e investimenti di molte famiglie e di molte imprese; un danno che si allarga a
quasi tutte le attività del territorio.
È risaputo che il Trentino non presenta un settore economico dominante (come i
distretti industriali di altre regioni), ma presenta un tessuto economico variegato, costituito da un
mix di settori economici profondamente intrecciati e interdipendenti. È questa la principale forza
che permette al Trentino di attenuare le sferzate negative delle crisi economiche. Infatti, sul fronte
dell’artigianato, possiamo individuare con precisione quasi scientifica dove lo sviluppo dell’arti-
gianato è agganciato alla coltivazione della mela, dove alla coltivazione della vite, dove al turismo,
dove alla subfornitura dell’industria.
Per questo motivo, la stessa attenzione che prestiamo alle nostre imprese e ai nostri settori, noi
artigiani dobbiamo prestarla a tutte quelle attività economiche che con l’artigianato sono stretta-
mente connesse. Stiamo parlando in pratica di attenzione al territorio, alle economie locali, a tutte
quelle scelte politiche che valorizzano e indeboliscono il territorio in termini di ambiente, servizi,
insediamenti produttivi con o senza ricadute locali. Ricordo infatti che il mercato degli artigiani
è innanzitutto un mercato locale; solo un 2-3% delle imprese artigiane è in grado di rivolgersi ai
mercati esteri; tutte le altre vivono in simbiosi con il territorio.
Per questo è nostra convinzione che la gelata di aprile nelle campagne trentine non è un “affare
dei contadini”, ma una questione che riguarda anche noi artigiani, in modo diretto e responsabile.
Se vogliamo parlare di Sistema Trentino dobbiamo partire anche da queste semplici convinzioni.
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L’ARTIGIANATO / ANNO LXVIII / n. 6 / giugno 2017