focus
Da sinistra: Marco Segatta,
Presidente dell’Associazione
Artigiani Trentino; Maurizio
Fugatti, Presidente della
Provincia autonoma di Trento,
e Roberto Failoni, Assessore
provinciale all’Artigianato,
Turismo, Commercio,
Promozione e Sport
Siamo però convinti che, per gli appalti
di media dimensione, gli enti pubblici pos-
sano lavorare sulla suddivisione dei lavori,
anche se questo può richiedere un impe-
gno maggiore al funzionario incaricato del
procedimento. Questo impegno oggi deve
diventare un costante modo di operare.
Non deve più succedere quanto acca-
duto lo scorso anno con il mega appalto di
96 milioni di euro per il servizio di pulizia
di tutti gli immobili pubblici esistenti in
Trentino.
In materia di appalti ricordo qui solo
alcuni aspetti – quelli di più facile attua-
zione – rispetto ai quali le imprese si at-
tendono delle risposte:
• va superato l’attuale vincolo della rota-
zione degli incarichi, che impone l’as-
surda esclusione a priori dell’impresa
che ha solo partecipato alla gara prece-
dente, anche senza averla vinta;
• per i piccoli Comuni dei territori mon-
tani, in cui vengono indette poche gare
all’anno, vanno previste deroghe alla ro-
tazione degli incarichi;
• va mantenuta alta l’attenzione sulla ga-
ranzia di pagamento diretto al subap-
paltatore.
Si tratta di una grande conquista della
nostra Associazione a favore delle imprese
artigiane. E, pertanto, non va prestato il
fianco a chi, come è già successo poco tem-
po fa, vorrebbe eliminare questa garanzia;
• nelle gare, va dato valore alla logica di filie-
ra corta, alla prossimità quindi del cantiere
rispetto alla sede dell’azienda appaltatrice;
• vanno uniformate le procedure di appal-
to sul territorio provinciale, introducen-
do un “bando tipo”, che sia di riferimento
obbligatorio per tutte le amministrazioni
pubbliche;
• infine, sul MEPAT (Mercato Elettronico
Provinciale), va riprogettata radicalmen-
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L’ARTIGIANATO / ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019
te l’attuale piattaforma informatica, che
è macchinosa e di difficile utilizzo, tanto
che stiamo assistendo a fenomeni di ab-
bandono del MEPAT non solo da parte
di imprese trentine, ma addirittura degli
stessi enti pubblici committenti che pre-
feriscono utilizzare la più semplice piat-
taforma del mercato nazionale. Bisogna
porre rimedio quanto prima!
Un capitolo importante nelle nostre
proposte per la Consigliatura provinciale
dei prossimi cinque anni riguarda il tema
della scuola.
Per i giovani, bisogna incrementare i
tirocini presso le imprese e presso i Mae-
stri Artigiani, figure artigiane adeguata-
mente formate per la trasmissione di sa-
peri e competenze.
Infine, un impegno anche per noi.
L’Associazione si impegna a promuovere
presso le imprese associate la diffusione
dell’apprendistato duale per la formazio-
ne al lavoro dei giovani collaboratori che
provengono dalle scuole professionali.
I Centri di Formazione Professionale
rappresentano ancora oggi un riferimen-
to privilegiato delle imprese artigiane nel
reperire la manodopera.
Dobbiamo sforzarci, innanzitutto, per
cambiare lo stereotipo sull’immagine del-
la scuola professionale: non deve passare
più il messaggio che la scuola professio-
nale è un ripiego.
Bisogna dedicare più energie all’orienta-
mento al lavoro dei giovani; bisogna raffor-
zare il ruolo degli orientatori affinché indi-
rizzino con maggior motivazione le scelte
dei giovani verso i mestieri artigiani che
– negli studi socio-economici – sono le pro-
fessioni che oggi mancano nel nostro Paese.
E gli stessi istituti professionali devono
poter esercitare una maggiore selettività,