L' Artigianato GENNAIO 2019 | Page 6

focus Da sinistra: Marco Segatta, Presidente dell’Associazione Artigiani Trentino; Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento, e Roberto Failoni, Assessore provinciale all’Artigianato, Turismo, Commercio, Promozione e Sport  Siamo però convinti che, per gli appalti di media dimensione, gli enti pubblici pos- sano lavorare sulla suddivisione dei lavori, anche se questo può richiedere un impe- gno maggiore al funzionario incaricato del procedimento. Questo impegno oggi deve diventare un costante modo di operare. Non deve più succedere quanto acca- duto lo scorso anno con il mega appalto di 96 milioni di euro per il servizio di pulizia di tutti gli immobili pubblici esistenti in Trentino. In materia di appalti ricordo qui solo alcuni aspetti – quelli di più facile attua- zione – rispetto ai quali le imprese si at- tendono delle risposte: • va superato l’attuale vincolo della rota- zione degli incarichi, che impone l’as- surda esclusione a priori dell’impresa che ha solo partecipato alla gara prece- dente, anche senza averla vinta; • per i piccoli Comuni dei territori mon- tani, in cui vengono indette poche gare all’anno, vanno previste deroghe alla ro- tazione degli incarichi; • va mantenuta alta l’attenzione sulla ga- ranzia di pagamento diretto al subap- paltatore. Si tratta di una grande conquista della nostra Associazione a favore delle imprese artigiane. E, pertanto, non va prestato il fianco a chi, come è già successo poco tem- po fa, vorrebbe eliminare questa garanzia; • nelle gare, va dato valore alla logica di filie- ra corta, alla prossimità quindi del cantiere rispetto alla sede dell’azienda appaltatrice; • vanno uniformate le procedure di appal- to sul territorio provinciale, introducen- do un “bando tipo”, che sia di riferimento obbligatorio per tutte le amministrazioni pubbliche; • infine, sul MEPAT (Mercato Elettronico Provinciale), va riprogettata radicalmen- 4 L’ARTIGIANATO / ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019 te l’attuale piattaforma informatica, che è macchinosa e di difficile utilizzo, tanto che stiamo assistendo a fenomeni di ab- bandono del MEPAT non solo da parte di imprese trentine, ma addirittura degli stessi enti pubblici committenti che pre- feriscono utilizzare la più semplice piat- taforma del mercato nazionale. Bisogna porre rimedio quanto prima! Un capitolo importante nelle nostre proposte per la Consigliatura provinciale dei prossimi cinque anni riguarda il tema della scuola. Per i giovani, bisogna incrementare i tirocini presso le imprese e presso i Mae- stri Artigiani, figure artigiane adeguata- mente formate per la trasmissione di sa- peri e competenze. Infine, un impegno anche per noi. L’Associazione si impegna a promuovere presso le imprese associate la diffusione dell’apprendistato duale per la formazio- ne al lavoro dei giovani collaboratori che provengono dalle scuole professionali. I Centri di Formazione Professionale rappresentano ancora oggi un riferimen- to privilegiato delle imprese artigiane nel reperire la manodopera. Dobbiamo sforzarci, innanzitutto, per cambiare lo stereotipo sull’immagine del- la scuola professionale: non deve passare più il messaggio che la scuola professio- nale è un ripiego. Bisogna dedicare più energie all’orienta- mento al lavoro dei giovani; bisogna raffor- zare il ruolo degli orientatori affinché indi- rizzino con maggior motivazione le scelte dei giovani verso i mestieri artigiani che – negli studi socio-economici – sono le pro- fessioni che oggi mancano nel nostro Paese. E gli stessi istituti professionali devono poter esercitare una maggiore selettività,