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strategie e senza sostegno strutturale non hanno risolto nulla, mentre un numero
impressionante di piccole imprese ha chiuso i battenti e una quantità non indifferente
di medio-grandi è emigrata, tra le cause principali la pressione fiscale, i costi
di gestione (in primo luogo carburanti e lavoro) e la complessità della burocrazia.
Tutto questo ha portato gravi perdite economiche e fiscali per il nostro Paese
a vantaggio di altri Paesi europei che hanno rafforzato ulteriormente il proprio
sistema logistica e trasporto: negli ultimi dieci anni lo Stato ha perso 105 milioni
di euro di mancato gettito fiscale, i costruttori circa un miliardo e mezzo
di fatturato e l’occupazione del settore ha visto perdere 135.000 posti di lavoro,
senza contare l’indotto.
In queste condizioni, assume una notevole rilevanza che il fondo specifico per gli
investimenti di 50 milioni di euro, già previsto nel Disegno di Legge di Bilancio 2019,
sia confermato, al fine di trasmettere un segnale di volontà e interesse nei confronti
del settore.
Di fronte alla necessità di ridurre le spese dello Stato per rientrare nei limiti imposti
dalla nostra partecipazione all’Unione Europea, sarebbe comunque opportuno non
penalizzare un settore strategico per il nostro Paese.
Mentre noi discutiamo ancora su tavoli diversi come suddividere eventuali risorse
destinate al settore dell’autotrasporto, in altri Paesi europei si definiscono politiche
di investimento sostanziali su base continuativa, per esempio in Germania e Francia
si realizzano sistemi di premialità per incentivare il rinnovo del parco veicoli
nell’ottica di sostenibilità ambientale e sicurezza e si offrono due anni di transito
gratuito sulle autostrade (MAUT) ai veicoli ad alimentazione alternativa e ad alta
innovazione tecnologica. Al tempo stesso sia in Spagna che in Germania si studia
un piano di rottamazione dei veicoli ante Euro VI con sostanziali fondi dedicati.
Dal punto di vista dell’occupazione e del lavoro nel settore, è poi il caso di ricordare
che in questo comparto servono addetti professionali adeguatamente preparati: dai
conducenti (in Europa ne mancano, secondo le ultime informazioni, circa 180mila)
ai tecnici di officina, dagli addetti alla logistica agli esperti di materie pericolose.
Tutti i soggetti attori sulla scena dell’autotrasporto italiano, di fronte alla mancanza
di attenzione razionale ai gravi problemi che affliggono da tempo il settore, chiedono
ai decisori politici di considerare finalmente il mondo del trasporto e della logistica
come strategico per il nostro Paese e di ripristinare le forme di sostegno destinate
al rinnovo tecnologico del parco circolante italiano, consentendo così a questo settore
di diventare maggiormente competitivo nello scenario europeo, più sicuro e meno
impattante per l’ambiente. Solo lavorando insieme possiamo definire una strategia
vincente per l’economia del Paese.
FUMISTI
e spazzacamini
La prima cena di categoria
Venerdì 30 novembre si è tenuta, presso Maso
Finisterre di Trento, la prima cena della categoria
Fumisti e Spazzacamini, un’occasione informale
per incontrarsi, scambiarsi pareri e opinioni
e trascorrere una piacevole serata assieme.
ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019 / L’ARTIGIANATO
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