dall’associazione
Continuiamo con la serie di interviste ai componenti della Giunta provinciale
dell’Associazione Artigiani.
Richard Pollam / presidente del T11 Val di Fassa
INNOVARE E PUNTARE SULLA QUALITÀ PER RIMANERE COMPETITIVI
Richard Pollam è al suo primo mandato all’interno della
Giunta provinciale dell’Associazione Artigiani. 38 anni,
presidente del T11 Val di Fassa, è titolare insieme al fratello
di Casa Pollam (strada da Molin 65 a Soraga), azienda
che rappresenta un’eccellenza nel settore dell’edilizia
in legno a 360 gradi.
di Stefano Frigo
Richard Pollam, presidente
del T11 Val di Fassa
Presidente, qual è lo stato di salute eco-
nomico del territorio che rappresenta?
«Direi che complessivamente stiamo attra-
versando un periodo abbastanza buono. La
nostra valle vede nel turismo un motore trai-
nante che ha mantenuto forti le basi dell’e-
conomia locale e quindi, fino a quando i
visitatori arrivano numerosi, tutto il sistema
regge. Il settore turistico, sia in estate che in
inverno, ha fatto registrare risultati positivi e
questo garantisce anche un notevole ottimi-
smo nel futuro. Certo, il comparto dell’edili-
zia pura ha un po’ frenato, ora però pare ab-
bia preso il via una ripresa, seppur leggera,
in special modo legata a lavori privati. Con
questo intendo dire che mentre il settore
alberghiero e più in generale tutto ciò che ha
a che fare con il turismo non ha mai smes-
so di tirare, ora anche i privati stanno ese-
guendo lavori sulle proprie abitazioni. Te-
nete conto che in valle per il nuovo non c’è
quasi più spazio sia per questioni oggettive
che per i vincoli restrittivi, si tratta dunque
di soggetti che investono per ristrutturare,
riqualificare dal punto di vista energetico o
eseguire piccoli ampliamenti sull’esistente.
Un ruolo centrale lo giocano chiaramente
gli incentivi economici e i contributi messi
a disposizione dallo Stato e dalla Provincia».
Quindi si può dire che non avete mai
sentito gli effetti della crisi?
«Direi che andando un po’ oltre alcuni sin-
goli casi, per quanto riguarda la nostra val-
le non si può parlare di vera e propria crisi
ma opterei per definire ciò che è successo
nell’ultimo decennio un grande cambia-
mento. Un cambiamento che ha portato
a ripensare molte aziende, ridimensio-
nando dove necessario e andando a ricer-
care, specialmente nel settore artigiano,
delle proposte di eccellenza qualitativa
indispensabile per rendersi appetibili sul
mercato».
C’è un settore che magari ha sofferto
maggiormente e uno che invece sta
spingendo più degli altri?
«Non direi. Come già spiegato tutti gli ope-
ratori che lavorano in quei settori dove
sono in essere contributi e agevolazioni fi-
scali stanno ottenendo risultati migliori di
altri. Ma non c’è un ramo produttivo che è
fermo e un altro che invece corre. Abbiamo
poi come già detto tutti quei settori com-
plementari all’aspetto ricettivo della valle
che riescono a cavalcare il trend positivo
che la forte attrattiva turistica della Val di
Fassa garantisce».
In un mercato globale sempre più com-
petitivo come si fa a risultare comunque
vincenti o per lo meno restare a galla?
«Al giorno d’oggi un’azienda deve riusci-
re ad essere molto più dinamica rispetto
al passato e sempre pronta ai cambia-
menti. I clienti hanno molta più possi-
bilità di scelta e nel contempo sempre
più esigenze in relazione a quello che
spendono, quindi distinguersi e innova-
re è diventato oramai obbligatorio. Nel
settore dell’artigianato ci siamo sempre
contraddistinti per la qualità dei prodotti
e per il valore aggiunto che l’esperienza e
la competenza delle persone può dare e
non dobbiamo allontanarci troppo dalle
nostre origini».
ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019 / L’ARTIGIANATO
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