L' Artigianato GENNAIO 2019 | Page 15

dall’associazione Continuiamo con la serie di interviste ai componenti della Giunta provinciale dell’Associazione Artigiani. Richard Pollam / presidente del T11 Val di Fassa INNOVARE E PUNTARE SULLA QUALITÀ PER RIMANERE COMPETITIVI Richard Pollam è al suo primo mandato all’interno della Giunta provinciale dell’Associazione Artigiani. 38 anni, presidente del T11 Val di Fassa, è titolare insieme al fratello di Casa Pollam (strada da Molin 65 a Soraga), azienda che rappresenta un’eccellenza nel settore dell’edilizia in legno a 360 gradi. di Stefano Frigo  Richard Pollam, presidente del T11 Val di Fassa Presidente, qual è lo stato di salute eco- nomico del territorio che rappresenta? «Direi che complessivamente stiamo attra- versando un periodo abbastanza buono. La nostra valle vede nel turismo un motore trai- nante che ha mantenuto forti le basi dell’e- conomia locale e quindi, fino a quando i visitatori arrivano numerosi, tutto il sistema regge. Il settore turistico, sia in estate che in inverno, ha fatto registrare risultati positivi e questo garantisce anche un notevole ottimi- smo nel futuro. Certo, il comparto dell’edili- zia pura ha un po’ frenato, ora però pare ab- bia preso il via una ripresa, seppur leggera, in special modo legata a lavori privati. Con questo intendo dire che mentre il settore alberghiero e più in generale tutto ciò che ha a che fare con il turismo non ha mai smes- so di tirare, ora anche i privati stanno ese- guendo lavori sulle proprie abitazioni. Te- nete conto che in valle per il nuovo non c’è quasi più spazio sia per questioni oggettive che per i vincoli restrittivi, si tratta dunque di soggetti che investono per ristrutturare, riqualificare dal punto di vista energetico o eseguire piccoli ampliamenti sull’esistente. Un ruolo centrale lo giocano chiaramente gli incentivi economici e i contributi messi a disposizione dallo Stato e dalla Provincia». Quindi si può dire che non avete mai sentito gli effetti della crisi? «Direi che andando un po’ oltre alcuni sin- goli casi, per quanto riguarda la nostra val- le non si può parlare di vera e propria crisi ma opterei per definire ciò che è successo nell’ultimo decennio un grande cambia- mento. Un cambiamento che ha portato a ripensare molte aziende, ridimensio- nando dove necessario e andando a ricer- care, specialmente nel settore artigiano, delle proposte di eccellenza qualitativa indispensabile per rendersi appetibili sul mercato». C’è un settore che magari ha sofferto maggiormente e uno che invece sta spingendo più degli altri? «Non direi. Come già spiegato tutti gli ope- ratori che lavorano in quei settori dove sono in essere contributi e agevolazioni fi- scali stanno ottenendo risultati migliori di altri. Ma non c’è un ramo produttivo che è fermo e un altro che invece corre. Abbiamo poi come già detto tutti quei settori com- plementari all’aspetto ricettivo della valle che riescono a cavalcare il trend positivo che la forte attrattiva turistica della Val di Fassa garantisce». In un mercato globale sempre più com- petitivo come si fa a risultare comunque vincenti o per lo meno restare a galla? «Al giorno d’oggi un’azienda deve riusci- re ad essere molto più dinamica rispetto al passato e sempre pronta ai cambia- menti. I clienti hanno molta più possi- bilità di scelta e nel contempo sempre più esigenze in relazione a quello che spendono, quindi distinguersi e innova- re è diventato oramai obbligatorio. Nel settore dell’artigianato ci siamo sempre contraddistinti per la qualità dei prodotti e per il valore aggiunto che l’esperienza e la competenza delle persone può dare e non dobbiamo allontanarci troppo dalle nostre origini». ANNO LXX / n. 1 / gennaio 2019 / L’ARTIGIANATO 13