bolla papale
comunicazione
scritta ufficiale
firmata dal Papa
scomunicare
togliere a qualcuno
il diritto di
partecipare a un
culto religioso e
alla comunità dei
fedeli
fino ad oggi tranne
che per un breve
periodo a Genova,
durante l’assedio di
Torino da parte
delle truppe di
Napoleone
ostensione quando
la Sindone viene
mostrata ai fedeli
fedele chi crede in
una certa religione
un piccolo villaggio in una città fiorente.
Già nel 1390 una bolla papale dichiara che la Sindone è un dipinto, ma i
nobili continuano a esporla alla devozione popolare come una reliquia
autentica. A partire dal XVI secolo la Chiesa cambia idea e afferma che si
tratta dell’autentico lenzuolo funebre di Cristo, una posizione mantenuta
fino al XX secolo.
I Savoia la acquistano nel XVI secolo da Margherita di Charny, una
nobildonna che l’aveva rubata ed esposta in giro per l’Europa, e che per
questo viene scomunicata. Alla fine del ‘500 la Sindone è portata a Torino
e lì è rimasta fino ad oggi.
Nel corso del ‘900 si è cercato di datare la Sindone con l’aiuto delle
tecnologie più avanzate. Oggi la scienza riconosce che si tratta di
un’immagine prodotta in epoca medievale, tra il XIII e il XIV secolo. La
Chiesa, tuttavia, rifiuta di esprimersi sulla questione, lasciando ai singoli
credenti la possibilità di credere che sia vera, con un atto di fede.
L’ultima ostensione della Sindone ha avuto luogo nel 2015 e ha attirato
centinaia di migliaia di fedeli. Questa reliquia, una delle più importanti
per il mondo cattolico, dà certamente un grosso contributo all’atmosfera
magica di Torino, una città piena di suggestioni misteriose.