In questo momento sono
principalmente due. Da un lato c'è il
Nord-Est italiano, soprattutto in
relazione con le vicende della Grande
Guerra. Attraverso il cammino a piedi si
possono affrontare i simboli geografici
di quella guerra, e quindi cercare di
modificarne la percezione. Noi siamo
contrari alla retorica del patriottismo,
alla celebrazione unilaterale del
centenario della prima guerra
mondiale. Pensiamo che andando,
anche a piedi, nei luoghi simbolo di
quella retorica, si possa parlarne in
modo diverso.
Inoltre, la guerra modifica
profondamente il territorio, e
soprattutto lo ha fatto la Prima guerra
mondiale. La guerra è stata anche un
cataclisma ambientale, che
ha cambiato il paesaggio, e
cataclisma
disastro
questo è un aspetto poco
susseguirsi serie raccontato.
avremo. Invece basta andare a vedere
per scoprire che non è così. Si
possono scoprire dei bei boschi a 200
metri da una rotonda trafficatissima.
Non è un paesaggio idilliaco, perché
l'idillio è una forzatura quanto il suo
contrario, ma è comunque un luogo
in cui camminare è piacevole, e che
sarebbe terribile devastare.
È anche un modo per vedere con
occhio umano cosa stiamo facendo al
territorio. Se vai in auto, non ti rendi
conto di che cosa significhino
un'autostrada o una linea ferroviaria
ad alta velocità. Sono un confine
fortissimo, che a piedi è molto
difficile attraversare perché i passaggi
sono pochissimi. Per gli animali, poi,
passare da una parte all'altra è
praticamente impossibile. Il consumo
di territorio è ormai arrivato a un
livello insostenibile e per fortuna
negli ultimi tempi se ne parla di più.
rotonda punto in
cui le macchine
si muovono in
circolo - in
inglese
'roundabout'
L'altro territorio su cui ci
stiamo concentrando è la
Pianura Padana (ndr, il libro di
Wu Ming 2 sul viaggio a piedi
tra Bologna e Milano è uscito
il 28 di aprile e si chiama Il
sentiero luminoso). Ho
pensato che possa essere interessante
camminare nel luogo che per ultimo
penseresti di attraversare a piedi, per
scoprire dei luoghi dove è piacevole
camminare e che quindi devono essere
protetti. Se ci arrendiamo all'idea che
la Pianura Padana sia solo un
susseguirsi di capannoni, è quello che
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ITALIA NOSTRA #4 Primavera 2016