Italia Nostra 2 FREE | Page 48

cattedra qui intesa come posto fisso di un insegnante aggiunto extra, in più servizièvole disposto ad aiutare e fare quello che gli viene chiesto di ruolo con un posto fisso, stabile approfittarsene (di) sfruttare, usare a proprio vantaggio resistenza passiva ostilità che si manifesta attraverso scarsa disponibilità e partecipazione rompere le scatole dare fastidio, irritare alla “L’attimo fuggente” il commovente film (1990) di Peter Weir, con Robin Williams - in inglese “Dead Poets’ society” purché a condizione che, a patto che… nota commento scritto con il quale l'insegnante può sanzionare un comportamento disciplinare scorretto da parte dell'allievo chi se ne frega inglese 'so what!', 'who cares!' - frase con cui si esprime indifferenza a eventuali conseguenze tanto in tutti i casi, ugualmente film con Alvaro Vitali negli anni '70 e '80 tra gli interpreti più popolari di un certo tipo di commedia, senza pretese artistiche, tipicamente ambientata in una scuola (o una caserma) e infarcita di scherzi, battute grevi e belle ragazze identikit descrizione, ritratto accolto da ‘accogliere’, ricevere gessetto il gesso o gessetto si usava/usa per scrivere sulle tradizionali lavagne La figura del supplente ha avuto un’ importanza fondamentale nella mia carriera da studente liceale. Perché vedete, mentre l’insegnante titolare della cattedra era come una specie di genitore aggiunto, eri rassegnato a portartelo dietro per almeno altri 3-4 anni, il supplente no, era uno di passaggio, un poveretto, spesso lontano da casa, costretto a essere gentile e servizievole con i colleghi di ruolo e persino con noi studenti. Noi sapevamo tutto questo. E ce ne approfittavamo, principalmente in due modi: 1) Resistenza passiva, e in alcuni casi anche attiva: il supplente non doveva illudersi di avere un’importanza, non doveva rompere le scatole con lunghe spiegazioni o esperimenti alla “L’attimo fuggente”. Voleva lavorare? Fare lezione? Purché non ci svegliasse. Un rimprovero? Una nota sul registro